Berna – Ha potuto iniziare il suo ultimo viaggio Dominique Velati, la donna di Borgomanero, in provincia di Novara, che ha scelto di morire in Svizzera dove l’eutanasia è legale e organizzata ed è aperta anche a chi non è cittadino svizzero.
Grazie ad alcune associazioni come quella intitolata a Luca Coscioni, che lottano per far riconoscere il diritto alla dolce morte anche in Italia, Dominique Velati ha potuto organizzare il suo ultimo viaggio prima che il male incirabile la rendesse incapace di lunghi trasferimenti.
Condannata da un tumore incurabile, con una perizia medica che le attribuisce al massimo tre anni di vita seguendo terapie molto aggressive e debilitanti o tre mesi al massimo senza alcuna cura, la donna ha scelto di esercitare il suo diritto di auto-determinazione.
Con una spesa di circa 12.700 euro, Dominique Velati ha prenotato una stanza in una clinica dove le verrà messo a disposizione un farmaco anti rigurgito ed uno che gli fermerà lentamente il cuore, provocando la morte.
“Ci vuole più coraggio ad affrontare la malattia e a fare la chemio – ha dichiarato la paziente – E’ una lotta impari”.
Dominique Velati milita nel Partito Radicale da anni e ha seguito da vicino tutta le vicenda di Shelby.
Spera che il Parlamento italiano decida di affrontare il problema perchè non è giusto che possa scegliere solo chi ha il denaro necessario a pagare la costosa trasferta.
“Parliamone! Parliamone! Parliamone – è l’ultimo appello di Dominique Velati agli italiani – La vostra vita vi appartiene, e quindi anche la morte. Perché averne paura?”.