Non riesci a rinunciare allo spuntino di mezzanotte? Potresti avere dei guai con la memoria. A rivelarlo uno studio americano, secondo cui mangiare quando il corpo sarebbe abituato a dormire potrebbe avere conseguenze negative sulla capacità del nostro cervello di immagazzinare informazioni.
Un gruppo di scienziati statunitensi ha condotto degli esperimenti su due diversi gruppi di topi. Il primo ha sperimentato uno stile di vita notturno, mangiando di notte e dormendo di giorno, mentre al secondo è stato offerto del cibo durante la notte, quando i topi avrebbero dovuto dormire. Secondo i risultati, questi ultimi hanno avuto prestazioni minori in termini di memoria rispetto ai primi, che si sono dimostrati più spaventati quando portati in un ambiente associato a una scossa elettrica. I topi che avevano mangiato di notte avevano meno memoria dell’esperienza dolorosa.
Ovviamente può sembrare azzardato applicare agli umani risultati riscontrati sui topi, ma i responsabili della ricerca credono sia un buon punto di partenza per possibili riflessioni anche per quel che riguarda noi: “Crediamo che gli snack notturni possano influenzare le nostre capacità di apprendimento – ha detto Dawn Loh, principale autore dell’esperimento – colpendo le parti del cervello che sono responsabili dell’apprendimento e della memoria”.
Inutile aggiungere che il piatto di spaghetti o il panino notturno potrebbero avere conseguenze sulla linea e sulla salute cardiovascolare. Insomma, se i risultati dell’esperimento fossero confermati potrebbe essere il momento di rivedere alcune abitudini.