Genova – Hanno lavorato per tutta la notte, all’altezza del ponte Tullio Barbieri, i vigili del fuoco intervenuti per mettere sotto controllo la nuova emergenza ambientale sul torrente Polcevera, nella zona di San Quirico.
Un nuovo sversamento di idrocarburi, questa volta raffinati (forze benzina) è stato segnalato dai residenti che, intorno alle 19 di ieri, hanno avvertito un forte odore provenire dal letto del torrente.
Subito è scattata la macchina dell’emergenza e di nuovo, come due settimane fa, sono entrati in funzione tutti i mezzi per limitare lo sversamento e per bloccare il viaggio degli idrocarburi verso il mare.
Fortunatamente sembra che questa volta il quantitativo di sostanza inquinante sia decisamente meno cospicua e che la volatilità del prodotto sia molto più alta.
I pompieri hanno identificato la provenienza dello sversamento ed hanno subito cosparso la zona di sostanza schiumogena per evitare che i vapori, incendiandosi, potessero causare una forte esplosione.
In serata è arrivato anche il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti
, per un sopralluogo con i responsabili della Protezione Civile regionale.
L’incubo di Fegino è ancora presente e lo sversamento di petrolio dell’Iplom è ancora di stretta attualità. Difficile stare tranquilli con una nuova emergenza, sempre legata ai prodotti di raffinazione degli idrocarburi.
A notte fonda, intorno all’una, è arrivato anche il ministro dell’ambiente Gianluca Galletti che ha voluto accertarsi di persona della gravità della situazione.
L’emergenza sembra rientrata ma le polemiche divampano mentre si cerca di individuare cosa abbia causato l’ennesima perdita di inquinanti nel Polcevera e a 5 chilometri più “a monte” dello sversamento di Fegino.
Un nuovo duro colpo all’ambiente e, in particolare, alla flora e fauna del Polcevera e del mare.
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