Polizia
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Genova – Ancora indagini sul misterioso e controverso “caso” del tentato rapimento di tre bambini all’interno del parco dell’Acquasola. Le forze dell’ordine stanno verificando il racconto delle persone che hanno denunciato l’episodio e cercando immagini di telecamere che potrebbero aver ripreso la scena o l’auto che, secondo alcune voci non confermate, avrebbe atteso all’esterno del parco.
Il caso divampa nei giorni scorsi, complice un appello rilanciato sui social che è diventato in pochi minuti virale. Una mamma che metteva in guardia altri genitori dopo che una ragazza sui 14 anni, all’interno del parco dell’Acquasola, aveva preso per mano due bambine e cercava di allontanarsi verso l’uscita, seguita da una terza bimba.
La scenetta è stata vista dalla madre di una delle piccole che è subito accorsa ed ha chiesto alla ragazzina dove stesse portando le piccole e l’adolescente avrebbe risposto “non ti preoccupare, sono con me” per poi fuggire via.
Sino qui tutte le testimonianze sono concordi ma poi le versioni si fanno più nebulose.
C’è chi sostiene che la ragazza si sia diretta verso un’auto in sosta davanti all’ingresso del parco – e questo ha fatto pensare ad un “complice” pronto alla fuga – e chi dice di aver visto la ragazza rientrare nel parco per essere subito affrontata da altri genitori e costretta nuovamente alla fuga.
Le forze dell’ordine indagano su un presunto tentato rapimento ma anche (e soprattutto) su un possibile fraintendimento. La ragazzina potrebbe essere affetta da problemi psicologici o essere addirittura disabile psichica e il suo potrebbe non essere un gesto male intenzionato.
L’auto all’esterno del parco, poi, potrebbe essere semplicemente quella dei genitori che, ignari di quanto avvenuto, l’hanno semplicemente prelevata per portarla a casa.
Per questo motivo è molto importante che gli eventuali testimoni, le persone che quel pomeriggio hanno assistito alla scena o si trovavano al parco dell’Acquasola, si presentino alle forze dell’ordine per fornire elementi utili alle indagini.
I genitori di bambini sono comprensibilmente impauriti ma il caso potrebbe scatenare un’inutile psicosi se la persona coinvolta fosse semplicemente affetta da qualche problema psichico.
In casi come questi, le forze dell’ordine consigliano sempre di comporre immediatamente il numero di emergenza 112 o 113 e di allertare subito le autorità.
La denuncia dell’episodio è stata fatta il giorno successivo e questo ha reso certamente meno tempestivo l’avvio delle indagini.