Genova – Schede telefoniche SIM acquistabili in tabaccheria senza dover presentare un documento di identità. Il “sogno” di ogni criminale, sia esso un ricercato per reati di Mafia o un pericoloso terrorista in cerca di comunicazioni difficilmente intercettabili, ha il nome di alcune compagnie telefoniche del tutto legali e diffuse in diversi Paesi dell’Unione Europea.
Un seguace dell’Isis o un latitante della Mafia non ha bisogno di particolari trucchetti tecnologici per assicurarsi comunicazioni “sicure” e non identificabili: basta arrivare in Paesi come la Finlandia o l’Olanda (ma i prodotti sono distribuiti anche altrove) per poter facilmente reperire una linea telefonica senza nome e che sfugge alle rigide leggi che, in Italia, costringono gli operatori telefonici a registrare il nominativo e il documento di identità di ogni intestatario.
In Italia, infatti, è obbligatorio per legge identificare chi compra una scheda telefonica e la diffusione del WI-FI gratuito è ostacolata da leggi anti terrorismo che obbligano a tracciare chi ne fa uso. Precauzioni che, però, non annullano il pericolo che, nel nostro Paese come nel resto d’Europa, ci siano persone che possono chiamare con telefoni cellulari anonimi, usando linee telefoniche che non hanno alcun intestatario e navigando sulla Rete come perfetti “sconosciuti”.
Un rischio per la sicurezza dell’Europa che, evidentemente, non viene considerato come tale dall’Unione Europea che, ben conoscendo il problema, non attua alcuna politica restrittiva nei confronti di quelle nazioni che, più o meno inconsapevolmente, consentono a persone senza scrupoli di usare la tecnologia per commettere reati e per garantirsi l’anonimato. Controsensi delle normative europee che, sempre più spesso, sono molto restrittive e “soffocanti” in settori che non lo necessitano e molto “blande” in settori chiave quali l’economia, il Fisco e la Sicurezza.
Per gli italiani che viaggiano all’Estero, in particolare risulta evidente la difformità di trattamento cui sono sottoposti i cittadini europei a seconda del Paese dove sono nati, vivono o lavorano.
Diversa la legislazione sul WI-FI che, in Italia, costringe i fornitori a identificare in modo inequivocabile (con documento di identità o numero telefonico) gli utenti e in molti altri Paesi, invece, consente di aprire la Rete a chiunque possegga un apparecchio in grado di navigare.
Stessa cosa vale per le comunicazioni telefoniche cellulari: in Italia si deve mostrare un documento per acquistare una SIM per la telefonia mobile mentre in molti altri Paesi è possibile entrare in un negozio e acquistare schede pre-pagate (e ricariche) senza dover essere identificati.
Chiaramente il servizio non ha nulla di illegale e nella stragrande maggioranza dei casi viene utilizzato in modo del tutto innoquo ma fa pensare sapere che, mentre l’Intelligence di mezzo Mondo cerca di individuare e scovare delinquenti e terroristi con intercettazioni, schedature e strumenti tecnologici all’avanguardia, esistono modi per aggirare i controlli ed evitare di essere individuati.
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