Genova – Il Porto di Genova incassa un duro colpo e viene investito dalla denuncia fatta dal SIAP, il sindacato di italiano di polizia, riguardo la situazione logistica e ambientale in cui gli operatori dello scalo genovese si trovano a dover lavorare.
Come riporta la nota stampa dello stesso sindacato, “il porto di Genova è uno dei più inquinati ed inquinanti di tutto il Mediterraneo visto il micidiale cocktail di veleni che quotidianamente riversa nell’ambiente”. Parole che non possono che adombrare il positivo resoconto di alcuni giorni diffuso dall’Autorità Portuale in merito al numero di container e passeggeri in transito a Genova nel primo semestre del 2016.
Oggi, a pochi giorni di distanza, arriva la denuncia del SIAP, le cui motivazioni, come si legge nel comunicato, sono diverse. In primo luogo, il sindacato di polizia denuncia come le banchine del porto di Genova non siano dotate di generatori elettrici obbligando così le navi attraccate a tenere costantemente accesi motori così potenti da inquinare più di centinaia di automobili “Euro 1”.
Oltre alla mancanza di generatori elettrici, un altro problema rilevato è quello legato a sbarchi e imbarchi, operazioni che vengono effettuate in aree ritenute “inadeguate per la sicurezza degli operatori addetti al controllo”, con il fenomeno che si accentua per le navi extra-Schengen dove la Polizia di Stato, la Guardia di Finanza, la Dogana e le Guardie Giurate sono costrette a lavorare in condizioni precarie senza luoghi di lavoro idonei.
Il terzo passaggio evidenziato dal SIAP è quello che riguarda poi il deposito a cielo aperto di carbone fossile presente in Porto e necessario alla centrale termoelettrica. Questo deposito viene descritto dal sindacato di polizia come “una fonte di rischio salute non solo per coloro che lavorano nell’area portuale, ma per tutta la città”.
I dati messi sul tavolo dal SIAP assumono un peso notevole, ma si attendono risposte e smentite da parte dell’Autorità Portuale, che a breve dovrebbe effettuare le contro analisi ambientali per verificare l’effettivo impatto ecologico del Porto di Genova e rispondere al prossimo passo che verrà mosso dal sindacato di polizia, ovvero quello di delegare ad Arpal l’effettuazione di rilevamenti all’interno dello scalo genovese per avvalorare la tesi delle forze di polizia e degli operatori portuali.