Genova – C’è tempo sino al 30 settembre per consegnare alle scuole il modulo nel quale si rinuncia al servizio Mensa per scegliere la possibilità di mandare i bambini a scuola con un panino o con un pasto preparato a casa.
Una vera e propria rivoluzione quella introdotta dalla Corte di Appello di Torino che ha accolto il ricorso di alcuni genitori che chiedevano di poter lasciar libere le famiglie di fornire ai propri figli il cibo da consumare durante il pasto a scuola.
I pareri a proposito sono diversi e contrastanti. C’è la posizione delle scuole e dei Comuni che la considerano una perdita importante per la sicurezza dell’alimentazione ma anche per il processo educativo che passa anche attraverso una uniformità di servizi e di cibi consumati.
L’Asssociazione Nazionale dei Comuni Italiani si è pronunciata contro affermando che “l’impegno alla cura e all’educazione uguale per tutti si manifesta anche in questo momento della giornata scolastica: è un processo educativo essenziale, non solo un utile servizio a domanda individuale. Inoltre il pericolo del fai da te con pasti non controllati e con conseguenti problemi igienico-sanitari, è concreto”.
Sull’altro fronte le famiglie che da tempo lamentano un crollo verticale della qualità dei pasti forniti e i molti incidenti che hanno spinto intere scuole a clamorose forme di protesta.
Considerata la delicatezza della situazione, il Comune di Genova, in accordo con i Dirigenti scolastici, ha stabilito di raccogliere i moduli delle eventuali domande di rinuncia all’iscrizione al servizio mensa; tali moduli, disponibili in rete nel sito del Comune di Genova alla pagina (http://www.comune.genova.it/content/rinuncia-al-servizio-di-ristorazione), potranno essere consegnati alle Segreterie delle singole scuole entro il 30 settembre.