Lumarzo – Colpo di scena nelle indagini sulla morte di Albano Crocco, il pensionato trovato decapitato nei boschi di Lumarzo, nell’entroterra di Chiavari, in provincia di Genova. L’esame stub eseguito sulle mani e sui vestiti dell’unico indagato per l’omicidio, il nipote Claudio Borgarelli, ha dato esito negativo non rivelando presenza di tracce di polvere da sparo. In pratica, secondo le risultanze dell’esame medico-scientifico, l’indagato non avrebbe sparato nelle ore precedenti all’esame.
Non si tratta di una prova definitiva, le tracce di polvere da sparo di possono rimuovere con procedure particolari, ma certamente non è un elemento a favore dell’ipotesi accusatoria che vede al momento unico indagato il familiare con cui i rapporti erano molto tesi.
Ora si attendono gli esiti degli esami compiuti su alcuni coltelli e machete trovati in casa dell’indagato e che potrebbero avere tracce di sangue della vittima ma se anche questi esami dovessero essere negativi la posizione dell’indagato si farebbe decisamente più “leggera”.
Nei prossimi giorni i boschi di Lumarzo verranno perlustrati con l’ausilio di cani molecolari e con unità cinofile specializzate nel recupero di cadaveri. L’obiettivo è quello di ritrovare la testa del pensionato ucciso che non è ancora stata rinvenuta.
Sotto esame anche le riprese video del sistema di sorveglianza dell’abitazione dell’indagato e che hanno già confermato l’orario di arrivo della vittima e l’uscita di casa del nipote negli orari che aveva indicato agli inquirenti.