Londra – George Michael è morto per cause naturali. Questo l’esito dell’autopsia avvenuta sul corpo del cantante, morto a 53 anni lo scorso 26 dicembre nella sua casa inglese. Subito dopo la morte i familiari e l’agente avevano ipotizzato che si trattasse di insufficienza cardiaca, ma le voci sul suo presunto abuso di sostante stupefacenti avevano fatto sorgere qualche dubbio sulle reali cause del decesso.
I risultati dell’autopsia non lasciano adito a dubbi: Darren Salter, medico legale responsabile dell’ospedale dell’ Oxfordshire che ha condotto l’inchiesta, ha confermato che Michael soffriva di cardiomiopatia con miocardite e di steatosi epatica, e che, visto l’esito delle analisi effettuate, non ci sia bisogno di procedere ad ulteriori indagini.
La cardiomiopatia dilatativa è una patologia del muscolo cardiaco, caratterizzata da un’abnorme dilatazione del ventricolo sinistro del cuore e da una ridotta contrattilità cardiaca. Con tale patologia in atto, il cuore non riesce a pompare la quantità di sangue necessario e si possono verificare ischemie.