Genova – Nella giornata di ieri la vicepresidente della Regione Liguria e assessore alla Sanità Sonia Viale ha presentato una delibera in Consiglio Regionale che prevede l’impossibilità a chi indossa il burqa di accedere nelle strutture sanitarie.
La delibera sarà discussa nella prossima riunione di Giunta e vede come cofirmatario anche il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti che afferma: “Il burqa è il peggior simpbolo della sottomissione della donna all’uomo e la vigilia dell’8 marzo ci sembra un buon giorno per dire che chi vive in Italia almeno le minime regole di uguaglianza tra uomo e donna le deve saper cogliere e rispettare. Questo regolamento verrà applicato nelle strutture sanitarie ed in tutti gli uffici pubblici regionali della Liguria”.
Durante un’intervista rilasciata a Babboleo News, il governatore della Regione aggiunge: “Non ritengo che questa norma abbia un profilo di incostituzionalità perché già oggi esiste una legge dello Stato che vieta ai cittadini di andare in giro con il volto coperto o travisato. Semmai sarebbe incostituzionale il contrario, una diseguaglianza contraria al diritto. E’ una norma che risponde anche ad un elementare principio di sicurezza in un momento in cui il terrorismo minaccia il nostro paese ed il mondo”.
Ancora Toti procede: “E’ ovvio che le cure verranno sempre garantite come previsto dalla nostra Costutuzione, il diritto alla salute è prioritario e assoluto. Chi afferma che con questa nora si neghino le prestazioni sanitarie dice una grande idiozia e si abbassa alla più vie strumentalizzazione offendendo tutta la categoria degli operatori sanitari. Si tratta, invece, di stabilire un principio per cui chi vive in una democrazia moderna come l’Italia, dove i diritti degli uomini e delle donne sono uguali per legge, non può nascondere il proprio viso, rendendosi così non identificabile o riconoscibile, ma si deve adeguare alle nostre regole”.
A proposito della delibera che sarà discussa al prossimo Consiglio, Raffaella Paita, capogruppo in Regione del Pd, ha sottolineato come tutti abbiano diritto ad accedere al servizio nazionale: “La prima obiezione che mi sento di fare di fronte alle dichiarazioni dell’assessore Viale in merito al divieto del burqa negli ospedali – ha spiegato proprio la Paita – è che tutti hanno diritto a essere curati, indipendentemente dalla religione che professano e da come si vestono. Se si vuole aprire una discussione sul burqa, iniziare dagli ospedali è la cosa più sbagliata che ci sia. Anzi, così si rischia di esasperare gli animi e creare tensioni.