Genova – Lo hanno torturato psicologicamente per anni spingendolo quasi al suicidio. Un’indagine dai contorni sempre più allucinanti quella avviata dalla procura dopo le denunce di una famiglia “bene” che ha raccontato che il proprio figlio è quasi arrivato al suicidio per colpa di alcuni compagni di scuola, rampolli di famiglie molto importanti nel capoluogo ligure, che lo avrebbero bullizzato per anni. A darne notizia il quotidiano genovese “Il Secolo XIX”.
Il giovane veniva costretto a pagare somme di denaro, a mostrarsi servile con i compagni e durante una vacanza sarebbe stato sequestrato, malmenato e torturato per aver rivelato il comportamento della “banda”.
Uno spaccato di degrado psicologico e di “impunità” quello che sembra emergere dalle indagini su atti di bullismo in una prestigiosa scuola privata genovese dove uno studente è finito vittima di un branco di giovani che certo non sono cresciuti nel “disagio sociale” o “economico”.
Secondo i genitori della vittima, infatti, il figlio sarebbe finito nelle mani di un gruppetto di “rampolli” annoiati che lo avrebbero preso di mira costringendolo a comportarsi come uno “schiavo”.
In principio la richiesta di denaro e di favori ma poi, quando la situazione è precipitata e il ragazzo ha denunciato gli episodi a scuola, sarebbe stato vittima di vere e proprie aggressioni violente culminate con un sequestro di persona e con torture durante una vacanza in compagnia dei compagni.
Una pressione psicologica che lo ha spinto a pensare seriamente al suicidio.
La denuncia dei genitori del ragazzo coinvolge anche la scuola che non sarebbe intervenuta con la necessaria forza nei confronti dei rampolli di famiglie molto importanti.