Genova – Potrebbe essere condannato ad abbattere ogni manufatto abusivo il titolare dello stabilimento balneare sequestrato dalla Capitaneria di Porto durante un normale controllo di inizio stagione. I militari avrebbero infatti scoperto la realizzazione di alcune opere edili in difformità alle piante custodite negli uffici competenti.
Presunte irregolarità scoperte nell’ambito dei regolari controlli che ogni anno la Guardia costiera svolge nel periodo antecedente la stagione estiva, allo scopo di verificare preventivamente la piena regolarità delle strutture asservite alla balneazione e al diporto, così da garantire una fruizione in piena sicurezza delle attività che si normalmente si esercitano a mare e sul litorale.
I militari si sono presentati nello stabilimento la mattina dell’11 maggio, sul lungomare di Pegli , rilevando, nell’area di una concessione demaniale marittima con finalità turistico-ricreativa, la presenza di alcuni manufatti in corso d’opera che, a seguito di accurati controlli, si verificava fossero stati avviati – ed in parte già realizzati – in assenza delle necessarie autorizzazioni.
Una struttura in legno di oltre 120 metri quadrati, con annessa sovrastruttura di copertura, ed un locale già allestito per il servizio bar, con circa 25 tavoli e oltre 60 sedie, venivano quindi posti sotto sequestro dai militari della Guardia costiera, per l’assenza dei necessari titoli autorizzativi sia di carattere demaniale che edilizio.
Il concessionario dell’area demaniale marittima è stato deferito alla locale Autorità Giudiziaria per innovazioni non autorizzate in una concessione demaniale marittima, ai sensi dell’art. 24 Regolamento al Codice della navigazione, ed inosservanza delle norme previste dal testo unico in materia edilizia (art.31 ss. del D.Lgs. 380/2001).
Ora il titolare potrà dimostrare la regolarità di quanto realizzato e porre fine al sequestro oppure potrebbe essere condannato a demolire ogni eventuale costruzione realizzata senza le necessarie autorizzazioni.