Genova – E’ caos nel cda di Banca Carige dopo la notizia, arrivata questa mattina, delle dimissioni di Vittorio Malacalza.
“Ho ieri preannunciato al Consiglio di Amministrazione – si legge in una nota – che tale decisione è stata tra l’altro determinata dalle recenti dimissioni di altri consiglieri e dai contenuti delle stesse, nonché dal tentativo dell’Amministratore Delegato di delegittimare il mio ruolo di supplenza del Presidente nell’incontro con la stampa dello scorso 3 luglio, nel quale, anziché smentire le voci di supposte obiezioni della BCE a tale ruolo di supplenza, l’ha accreditata con una risposta evasiva e ambigua, nella quale ha affermato la ‘anomalia’ della mia posizione.
La mia decisione è stata inoltre determinata dalla divulgazione dell’intercettazione della conversazione telefonica tra il sig. Luca Parnasi e il dott. Paolo Fiorentino, che ha assunto per me particolare significato alla luce del fatto che quest’ultimo, proprio nei giorni immediatamente precedenti all’arresto dell’avv. Lanzalone, mi riferivo di averlo incontrato, decantandomene le qualità professionali. In ogni caso intendo continuare a impegnarmi in favore di Banca Carige nella piena fiducia delle sue potenzialità di consolidamento e rilancio grazie allo sforzo dell’azionariato che ha assicurato il successo del recente aumento di capitale, alle altre operazioni di rafforzamento patrimoniale già attuate, alla capacità e dedizione dei suoi dipendenti e alla vicinanza e fedeltà della sua clientela“.
Lo scorso 26 giugno a dimettersi era stato il presidente del cda Tesauro. La scelta di rimettere l’incarico era arrivata dopo una serie di divergenze relative alla gestione della banca.