Genova – Dopo la preview, che ha visto i Negrita infiammare il pubblico, il Goa Boa Festival 2018 ha celebra la sua prima serata “ufficiale” ieri sera, 20 luglio 2018. Ed è una notte che vede il trionfo del rock e della musica d’autore, grazie a una lineup che allinea Viito, Pinguini Tattici Nucleari, Ministri e il protagonista della serata, Motta. L’Arena del Mare si riempie quando i Viito salgono sul palco per proporre i propri successi ad alto contenuto pop: per esempio Bella come Roma, ma anche pezzi che appagano la platea come Industria Porno, Una festa e soprattutto Compro Oro, già grande successo su YouTube.
Arrivano poi i Pinguini Tattici Nucleari, che senza indugiare troppo riescono a far ballare la folla a partire da Sciare. La band allinea brani tratti dall’album Diamo un calcio all’aldilà e si poga che è un piacere. Dopo Gioventù brucata, title track dell’ultimo disco, si prosegue con Tetris e Irene, sempre ad alti livelli di energia.
Con i classici abiti di scena retrò, nonostante l’afa di luglio, ecco poi i Ministri, che impostano la scaletta mescolando gli album precedenti e l’ultima uscita, Fidatevi. Sono così presenti i grandi classici come Spingere, Comunque e Idioti, alternati a Mentre fa giorno, Tra le vite degli altri e la più recente Fumare. Un momento di riflessione si consuma prima de La piazza, brano che ricorda il 20 luglio di diciassette anni fa, quando Carlo Giuliani perse la vita non troppo lontano dal palco del Goa Boa. Una palude, melodia malinconica, chiude l’esibizione della band.
È il turno di Motta, che dopo appena due dischi si è meritato la qualifica di headliner di un festival così importante. Il musicista pisano sale sul palco e si presenta con Ed è quasi come essere felice. Al contrario che durante il set, diretto e più robusto, dei Ministri, qui l’aria è quasi mistica. E il livello di precisione e perfezionismo molto alto: mai una sbavatura nella voce, disappunto quando i suoni non escono come vuole Motta. Vivere o morire è dedicata a Carolina Crescentini, compagna del cantautore, che introduce il brano raccontando aneddoti a base di vino e vodka. Si continua con alcuni brani estratti dal primo album, La fine dei vent’anni: Sei bella davvero, Prima o poi ci passerà e Abbiamo vinto un’altra guerra, sempre eseguiti con carica, emozione, passione.
Ecco poi le nuove La prima volta e La nostra ultima canzone, prima che Del tempo che passa la felicità raggiunga il culmine emotivo. C’è tempo anche per Fango, che arriva dall’esperienza di Francesco con i Criminal Jokers, nonché una nuova dedica ai genitori di Giuliani. Solo con la chitarra, Motta esegue Mi parli di te, a chiudere una serata che sa di magico.