Genova – Continua a far discutere il Decreto Genova, varato per l’emergenza seguita al crollo di ponte Morandi.
Dopo la diffusione del contenuto del documento, Paolo Ravà, presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Genova, ha commentato in maniera decisa quanto varato a Roma, giudicando i provvedimenti insufficienti.
Ravà ha specificato che al Porto di Genova sono stati tagliati oltre 60 milioni di euro di introiti. Secondo le norme, il porto avrebbe diritto al 3% degli introiti fiscali che vi transitano con limite a 95 milioni, ma il decreto porta questo limite a 30 milioni.
Ancora, il decreto riconosce la cassa integrazione ma solo per le imprese in crisi in fase di cessazione. Quindi tutte le altre imprese colpite dalle conseguenze del crollo, anche se danneggiato, e i loro lavoratori non avranno benefici.
Come sostengo alle imprese, l’articolo 4 riconosce fino ad un massimo di 200mila euro alle aziende che, dal crollo del ponte in poi e fino alla data dell’approvazione del decreto, abbiano riscontrato una diminuzione di fatturato rispetto allo stesso periodo del 2017. La prima considerazione è che il limite della copertura è di appena 5 milioni di euro; la seconda è che certamente dal punto di vista dei ricavi il periodo di agosto e di una parte di settembre non può essere considerato significativo e per Ravà si sarebbe dovuto ampliare l’arco temporale.
Sempre per le imprese viene istituita la Zona franca urbana, relativamente a un territorio che non viene ancora definito e il cui tracciamento viene demandato al futuro commissario, si riconosce per il periodo 2018-2019 l’esenzione dalle imposte e dai contributi previdenziali solo se avranno perso almeno il 25% del fatturato rispetto all’anno precedente nel periodo 14 agosto – 30 settembre 2018. Il beneficio però non è cumulabile con quello precedente e, comunque, agevola solo chi ha subito il danno di almeno un quarto del fatturato, escludendo tutte le altre aziende. Cosa capiterà a chi registrerà cali di fatturato in altro periodo?
Ancora, il Decreto Genova, all’articolo 3, riconosce per i proprietari dei fabbricati della zona rossa e quindi inutilizzabili o destinati all’abbattimento, l’esenzione dalle imposte, per Ravà si tratta di una decisione giusta ma ovvia.
Il Decreto, inoltre, stabilisce la nascita di una Zona Logistica Speciale, che potrà portare qualche beneficio, anche se sarebbe stato auspicabile si tracciasse una zona economica speciale riconosciuta in alcuni Porti di altre parti d’Italia che avrebbe potuto fornire ossigeno in un tessuto economico così colpito.
In sostanza, per il presidente dell’Ordine dei Commercialisti il decreto è insufficiente e per molti versi deludente.