Genova – Cessione delle proprietà entro il 20 dicembre – davanti ad uno dei 56 notai che si sono messi a disposizione – e riscossione dell’importo pattuito entro 30 giorni successivi all’atto e chi non aderirà alla procedura va incontro ad una procedura di esproprio che farà scattare automaticamente una “penalità” del 10% sull’importo complessivo che verrà pagato.
Un vero e proprio aut aut quello comunicato ieri sera, nel corso dell’assemblea pubblica al Teatro della Gioventù, da parte del Comune di Genova e della struttura commissariale che gestisce l’emergenza del post crollo ponte Morandi.
Una comunicazione che ha scatenato perplessità e vivaci proteste dei proprietari degli immobili della cosiddetta “zona rossa” tra via Porro e via del Campasso.
Un coro di protesta che rischia di essere zittito con le norme inserite nel Decreto Genova che sono categoriche e dettano un crono-programma che persino i notai giudicano un pò troppo stretto.
In pratica, da oggi e sino al 20 dicembre, scatta una marcia a tappe forzate che costringe proprietari e notai a “rogitare” per centinaia di appartamenti ed unità immobiliari che verranno “cedute” in cambio di indennizzi previsti dagli accordi.
Chi ha acquistato o venduto casa sa bene che si tratta di tempistiche quasi impossibili e dove qualunque problema potrebbe far scattare un ritardo che si concluderebbe con un “esproprio” e la perdita di almeno il 10% del valore complessivo (ma si parla di quote ben più alte) e i notai dovranno ovviamente seguire la procedura standard che prevede l’ordinamento italiano, con verifiche della documentazione fornita e la registrazione di ogni documento e passaggio di denaro.
Tempi strettissimi che hanno spinto i notai a chiedere un auspicato spostamento della data ultima per l’esecuzione di tutti gli atti.
Perplessità che i proprietari hanno manifestato con energia ai rappresentanti del Comune di Genova, prima tra tutti quella legata ai pagamenti poichè la consuetudine consolidata prevede che il pagamento dell’immobile avvenga contestualmente alla cessione (che è di fatto irrevocabile) dell’immobile.
In sostanza chi cede l’appartamento lo fa sperando che la controparte poi paghi effettivamente e nei tempi previsti perchè, in caso contrario, dovrebbe avviare una causa per ottenere quanto atteso con gli effetti facilmente intuibili.
Durante l’assemblea la parola “ricatto” è stata pronunciata diverse volte ricevendo altrettante promesse che tutto avverrà nei tempi e nelle modalità previste.