Genova – Si sono concluse le operazioni di recupero della rete ritrovata abbandonata sul relitto della petroliera Haven, nelle acque antistanti il comune di Arenzano.
La rete, segnalata la scorsa settimana da un diving locale, si era avvolta al fumaiolo e alla zona adiacente del relitto, costituendo pericolo per i numerosi subacquei che si immergono sullo spot, specialmente in condizioni di ridotta visibilità.
Viste le condizioni, in via precauzionale, la Capitaneria di Porto aveva deciso di interdire ogni attività subacquea, sportiva e non, fino alla rimozione della rete.
Al contempo la Centrale operativa della Guardia costiera genovese si era subito attivata per consentire il recupero dell’attrezzo abbandonato nel più breve tempo possibile.
L’operazione, programmata già per lunedì, era stata rinviata alla giornata successiva a causa delle cattive condizioni del mare. Ieri, martedì 22 gennaio i sommozzatori della Guardia costiera, insieme e in perfetta sinergia con gli operatori subacquei di Carabinieri, Guardia di finanza, Vigili del Fuoco e con l’ausilio della motobarca VF1173 di Genova, hanno riportato in superficie e rimosso dal mare la rete abbandonata di oltre 1.000 metri quadrati.
Al termine delle operazioni si è così abrogato il divieto di immersione e lo spot è stato restituito alle attività subacquee.
Tale attività, principalmente indirizzata a salvaguardare la vita umana in mare, richiama anche l’attenzione sulla necessità di tutelare con continuità quel bene comune che è il mare. Purtroppo la presenza di attrezzi da pesca abbandonati sui fondali marini costituisce un problema rilevante e sempre attuale, oggetto del costante impegno e attenzione della Guardia Costiera. Questi attrezzi, deliberatamente abbandonati o perduti accidentalmente, possono restare sul fondale marino o galleggiare in sospensione per anni, interferendo con la biodiversità, danneggiando l’ecosistema e rappresentando, in certi casi, anche un rischio per la navigazione.