Genova – “Eat Original, Unmask your food” (Mangia originale, smaschera il tuo cibo) è lo slogan ideato per la raccolta firme di iniziativa popolare di cittadini europei per contrastare la diffusione di prodotti alimentari contraffatti e adulterati. Con questa iniziativa si vuole chiedere all’Unione Europea di rendere obbligatoria la presenza dell’origine degli ingredienti sopra le etichette, in modo da contrastare le agromafie in piedi da anni, garantire trasparenza ai consumatori e valorizzare le produzioni finte Made in Italy.
Anche Coldiretti Liguria ha aderito alla battaglia, organizzando raccolte firme in collaborazione con le Associazioni dei Consumatori Liguri principali, tra cui Lega Consumatori, Adiconsum, Adoc, Assoutenti, Casa del Consumatore, Codacons, Federconsumatori, Sportello del consumatore.
Le motivazioni sono chiare secondo il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il delegato confederale Bruno Rivarossa: “Fornire informazioni coerenti e trasparenti è di fondamentale importanza per permettere ai consumatori di sapere cosa acquistano realmente, per proteggere le eccellenze locali e per sostenere l’economia dei nostri territori. Ad oggi nel carrello della spesa sono a rischio “fake” un prodotto alimentare su quattro che non riporta obbligatoriamente l’origine in etichetta, dai salumi alle marmellate, dai ragù ai sottoli, dal succo di frutta al pane fino al latte in polvere per bambini.
Questa petizione, che viene portata avanti in altri 7 paesi dell’UE e che ha come obbiettivo la raccolta di almeno 1milione di firme, vuole rendere obbligatoria l’indicazione del paese di origine per tutti gli alimenti trasformati e non trasformati in circolazione nell’UE, senza deroghe per i marchi registrati e le indicazioni geografiche e, per quanto attiene agli alimenti trasformati, l’indicazione in etichetta deve essere resa obbligatoria per gli ingredienti principali se hanno un’origine diversa dal prodotto finale.
L’appoggio delle Associazioni dei Consumatori liguri è un valido aiuto per raggiungere più cittadini possibili: è un loro diritto essere informati correttamente su che cosa arriva ogni giorno sulla loro tavola, e avere a disposizione gli strumenti necessari per fare una scelta consapevole e poter così tutelare maggiormente la propria salute e quella della propria famiglia”.
Al momento, l’origine deve essere sempre riportata solamente per i seguenti alimenti: miele; olio d’oliva; frutta e verdura fresca; pesce; carni bovine, suine, ovine, caprine e avicole (fresche, refrigerate o congelate).
Per tutti gli altri alimenti, invece, si tratta solamente di un’etichettatura volontaria, a discrezione dei produttori. Mancano all’appello prodotti a base di carne, latte, latticini, alimenti non trasformati e prodotti a base di singoli ingredienti (come per esempio farina e zucchero).