Genova – Si arroventano le polemiche sulla “diffida” inviata dal Municipio Levante alle guardie eco-zoofile dell’associazione UNA che sorvegliano i Parchi di Nervi e che sono “accusate” di fare troppe multe e di comportamenti “vessatori” al punto di spingere 278 padroni di cani a firmare una petizione nella quale si parla di “terrore e disagio”.
L’opinione pubblica si spacca nettamente in due fazioni sui social e, nella stragrande maggioranza dei casi, chiede al Municipio di mantenere i controlli nei Parchi e di aumentare ancor più i controlli e le sanzioni nei confronti di proprietari di animali che credono di poter fare ciò che vogliono e in barba a leggi e regolamenti.
In particolare si chiede che vengano fatti rispettare gli obblighi all’uso dei guinzagli e a non far correre liberamente gli animali sui prati, già messi a dura prova da altri incivili “a due zampe”.
I genitori dei bambini chiedono che le guardie eco-zoofile proseguano ed anzi intensifichino la loro opera di controllo e sanzione di chi lascia sporcare i cani nel parco e poi non pulisce o, ancora, di chi lascia che il proprio cane corra libero nelle aree dedicate ai bambini dove, come avviene in tutti i Paesi europei, dovrebbe essere rigorosamente vietato anche solo l’accesso agli animali di cui non si può conoscere il comportamento e la reazione di fronte ai piccoli frequentatori.
La vicenda nasce alcune settimane fa dalla protesta di un gruppo di proprietari di cani che ha raccolto ben 278 firme su una petizione al Municipio nella quale si chiede di porre fine al comportamento vessatorio e al limite dell’agguato da parte delle guardie eco-zoofile che si difendono dichiarando di conoscere molto bene un certo gruppo di indisciplinati che vengono controllati con particolare attenzione rispetto alla vastità dei Parchi e al numero esiguo del personale presente.
A complicare la situazione la decisione del Municipio di convocare l’associazione per chiarimenti “minacciando” nel contempo di sciogliere la convenzione firmata alcuni anni fa e che ha sempre portato ad un numero cospicuo di sanzioni non solo nei confronti di padroni di cani ma anche di persone che corrono e giocano a pallone, aspiranti equilibristi che legano corde tra un albero e l’altro senza alcuna autorizzazione o protezione per le piante e gruppi di turisti indisciplinati che banchettano sui prati come se si trattasse del prato di campagna.
Comportamenti che sono stati stigmatizzati sui social persino dall’assessorato competente e che certamente non hanno causato nessuna accusa di “terrore e disagio” da parte di chi è stato sanzionato e allontanato.
Eppure l’associazione UNA dovrà rispondere delle accuse entro dieci giorni dal ricevimento della lettera di diffida e rischia anche di perdere la sede messa a disposizione dal Municipio proprio per poter adempiere ai compiti di cui sono investite le guardie eco-zoofile che, è bene ricordarlo, sono pubblici ufficiali e seguono un corso apposito presso la Prefettura che li abilita ai compiti previsti e che è l’unica che ha potere di “verifica” sui loro comportamenti.
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