Genova – Presidio dei lavoratori della scuola che questo pomeriggio, alle 14.00, si daranno appuntamento davanti a Palazzo Tursi, in via Garibaldi, per protestare contro la carenza d’organico.
“Anche quest’anno – si legge nel comunicato diffuso dal DICCAP Genova – si conclude trascinando ed esasperando i problemi della nota carenza d’organico. Le assunzioni sbandierate a destra e a manca dall’assessore e dalla Giunta sono largamente insufficienti oppure non esistono. Lo possiamo verificare ogni giorno a scuola o al nido dove quotidianamente si lavora sotto organico, non arrivano le necessarie sostituzioni e bisogna litigare ogni giorno per ottenere il minimo indispensabile e garantire le attività necessarie ai bambini”.
Ancora: “L’amministrazione sbandiera una presunta ‘riforma’ del servizio il cui vero obiettivo è puramente propagandistico. Si vogliono convincere le famiglie che la Giunta vuole migliorare il servizio mentre invece si cerca di imporre misure peggiorative e pericolose. La cronica e giornaliera mancanza di sostituzioni a copertura del perosnale assente abbassa gli organici reali e aumenta il rapporto educatore-bambino; continuano a chiudere strutture pubbliche mentre crescono quelle private; vogliono trasformare la necessaria mobilità annuale in biennale; hanno proposto un Regolamento inaccettabile che contiene disposizioni contrattualmente illecite e perfino offensive della nostra dignità professionale”.
Per i lavoratori della scuola i punti cardine restano l’organico, i carichi di lavoro e le assunzioni, il tutto nel rispetto delle famiglie e nel rispetto del lavoro e della professionalità.
La proposta di regolamento consegnata alla Direzione il 27 marzo di quest’anno conterrebbe norme inaccettabili e il DICCAP lo sottolinea nuovamente: “evidentemente chi scrive questi regolamenti non conosce o finge di non conoscere la materia che sta trattando e le persone he rappresentano nel concreto il servizio. E’ chiaro che non pensano minimamente alla valorizzazione e al rispetto di chi opera nelle scuole, delle famiglie che ci affidano i bambini e del nostro rapporto con i bambini stessi e le famiglie. Anche la nostra professionalità sembra per loro completamente irrilevante. In caso di criticità ognugo fa tutto e tutti diventiamo tuttofare- Ci pare evidente che l’obiettivo è quello di stravolgere le norme del contratto nazionale e perfino le leggi, introducento dosi massicce di flessibilità, mettendo in discussione il rapporto insegnanti-bambini, manomettendo a piacimento orari e turni, confondendo gli istituti contrattuali e l’indennità di turno, introducendo una pronta disponibilità illecita, pretendendo demansionamento e deprofessionalizzazione di tutti, imponendo una mobilità su tutta la città che ci tratta come travet intercambiabili invece che come professionisti del socio-educativo”.