Campomorone (Genova) – Non appartiene alla Iplom di Busalla la condotta che si è rotta lungo un rio nel comune di Campomorone. Lo hanno accertato le perizie tecniche condotte parallelamente ai lavori di riparazione dell’impianto.
La nuova emergenza ambientale è stata segnalata ieri da alcuni residenti della zona che hanno avvertito un forte odore di benzina vicino ad un piccolo corso d’acqua della zona.
Subito sono arrivati i vigili del fuoco che hanno accertato la presenza di sostanze inquinanti, del tipo idrocarburi e derivati del petrolio, ed hanno fatto scattare le misure previste in questi casi.
La zona è stata isolate e sono state usate bande assorbenti nel piccolo corso d’acqua per evitare che lo sversamento scenda a valle, nel torrente Polcevera, inquinando una zona molto più vasta.
Individuata la perdita in un grosso tubo che inizialmente era stato attribuito alla raffineria Iplom di Busalla, ma che, invece, non sarebbe di sua competenza.
Sul posto sono scattate le riparazioni e con il nuovo sversamento divampano ancora una volta le polemiche per la sicurezza degli impianti che trasportano sostanze pericolose e la loro manutenzione.
Uno sversamento che ricorda quello avvenuto nella zona di Borzoli, a Genova, e che aveva causato una grave emergenza ambientale, durata settimane, con l’inquinamento pesante di un altro rivo e la necessità di evacuare abitazioni per le esalazioni del petrolio riversato nel terreno e nel rio.
Allora le perizie accertarono la proprietà Iplom dell’oleodotto mentre in questo caso, come detto, la condotta non appartiene alla raffineria.