Lo splendido palazzo Bruzzo, via Garibaldi 7 foto ambrosi

Genova – E’ stato presentato ieri sera, nella sala di Rappresentanza di Palazzo Tursi, il volume “Palazzo Lomellino di Strada Nuova a Genova – Ritrovamenti e restauri”, un volume che celebra i primi quindici anni di apertura al pubblico del palazzo, considerato a buon titolo uno dei più affascinanti Palazzi dei Rolli di Genova.

Il volume, curato da Gianni Bozzo, Beppe Merlano e Giuliano Peirano ed edito da Tormena, racconta la storia di Palazzo Lomellino, protagonista di uno straordinario percorso di scoperte che negli anni ha permesso di mostrare al pubblico e valorizzare sempre nuovi spazi.

Il cortile interno con il Ninfeo, il Primo Piano Nobile con la straordinaria scoperta degli affreschi di Bernardo Strozzi, l’ex Orto e il Giardino Segreto raccontano la storia di un edificio e le trasformazioni che ha subito nel corso dei secoli.

Insieme al volume è stato presentato il cortometraggio “Se fosse…” curato da Giuliano Peirano e Lorenzo Rapetti.

Aperto al pubblico per la prima volta durante Genova 2004 Capitale Europea della Cultura, Palazzo Lomellino viene ricordato soprattutto per gli affreschi di Bernardo Strozzi commissionati, nell’agosto del 1623, da Luigi Centurione e mai terminati, scoperti in maniera rocambolesca da Mary Newcome Schleier, storica dell’arte americana ed esperta del Seicento genovese.

Un complesso lavoro di restauro, proseguito fino al 2003 e parte del 2004 sotto la supervisione della Soprintendenza Genovese ai Beni Architettonici, ha coinvolto gli affreschi dello Strozzi e le sale che li ospitano, ma ha interessato anche le facciate, interne ed esterne, l’atrio, l’androne, lo scalone e il ninfeo.

Il successo ottenuto quell’anno ha spinto i proprietari ad aprire il palazzo al pubblico, offrendo la possibilità ai visitatori di scoprire gli ambienti del primo piano nobile, decorati da Strozzi, il cortile con il ninfeo e l’incantevole Giardino Segreto.

Matteo Bruzzo, presidente dell’Associazione Palazzo Lomellino di Strada Nuova Onlus e proprietario del Palazzo ha spiegato: “Questo significativo volume rappresenta un traguardato molto importante per la vita dell’Associazione e vuole essere fortemente un omaggio a Elena, mia moglie, allo slancio e alla costanza che le hanno permesso di raggiungere il suo obiettivo: mettere a disposizione della sensibilità e curiosità del prossimo il patrimonio di storia e bellezza che la vita le ha regalato. Queste pagine testimoniano la sua passione.

Elena ha reinventato il Lomellino e le attività create in questi anni le hanno reso molto più interessante e lunga l’esistenza”.

E proprio dalla lungimiranza e dall’impegno della signora Elena è nata l’associazione Palazzo Lomellino di Strada Nuova Onlus che da quindici anni porta avanti un percorso di valorizzazione del patrimonio artistico del Palazzo attraverso l’organizzazione di mostre, eventi, convegni ed esposizioni di rilevanza nazionale.

Si stima che siano stati oltre un milione e mezzo i visitatori che hanno potuto ammirare le meraviglie in questi primi quindici anni.

Pienamente integrato nel ricco circuito culturale di Genova, Palazzo Nicolosio Lomellino è una realtà viva riconosciuta a livello internazionale.

Ogni anno attira grande affluenza di visitatori anche in occasione dei weekend dei Rolli Days, appuntamento imperdibile per il pubblico da tutto il mondo.

Barbara Grosso, assessore alle Politiche Culturali del Comune di Genova, ha spiegato: “Il volume ‘Palazzo Nicolosio Lomellino di Strada Nuova a Genova’, che arriva in occasione del quindicinale dell’omonima associazione, amplia la narrazione dei principali eventi storici e delle caratteristiche artistiche del palazzo. Un lavoro prezioso per l’approfondimento degli aspetti architettonici e artistici di questo splendido palazzo dei Rolli”.

Fino al 12 gennaio 2020, ad arricchire il programma di festeggiamenti del quindicesimo anniversario dall’apertura, Palazzo Nicolosio Lomellino ospita la mostra monografica “Bernardo Strozzi (1582-1644). La conquista del colore”: oltre quaranta opere, di cui una quindicina mai esposte e cinque inediti assoluti, che ripercorrono i momenti principali della carriera del geniale maestro genovese del Seicento.

Curata da Anna Orlando e Daniele Sanguineti, tra i massimi esperti riconosciuti per la cultura figurativa genovese del Seicento e del Settecento, l’esposizione rappresenta un evento unico e straordinario, sia dal punto di vista culturale che scientifico, e offre l’eccezionale opportunità di ammirare le opere del maestro negli ambienti che conservano il suo affresco-capolavoro, l’unico esposto al pubblico in un contesto museale.