Savona – La nave da crociera Costa Luminosa è ancora al suo posto nel porto di Savona e l’ultimatum di 48 ore per lasciare lo scalo, imposto dalla Regione Liguria e dal Comune resta “lettera morta”.
A bordo si sono già registrati altri 7 casi di coronavirus, con altrettanti ricoveri in ospedale ma, “ufficialmente”, l’emergenza passa da questa mattina nelle mani della task force per l’emergenza del Governo centrale che deve individuare un porto alternativo per la necessaria quarantena ed evitare che un eventuale picco di casi a bordo rischi di far collassare la già precaria condizione della sanità ligure.
Un vero e proprio “caso” per la Liguria visto che, a bordo della nave, restano oltre mille persone, tra equipaggio e passeggeri che non potranno tornare a casa in tempi brevi perché i rispettivi paesi di provenienza hanno bloccato i voli in arrivo dall’Italia.
Si prospetta dunque un prevedibilissimo “rimpallo” di responsabilità che non potrà però esimere il personale medico e le strutture ospedaliere locali dal ricevere tutti i pazienti che dovessero presentare sintomatologie gravi.
In corso una trattativa per identificare un porto “sicuro” e logisticamente collegato ad aeroporti e strutture ricettive come caserme o centri militari dove i passeggeri e l’equipaggio di Costa Luminosa potrebbero essere ospitati per la quarantena visto che la tragica esperienza giapponese, con una nave da crociera in quarantena dove i casi sono aumentati vertiginosamente in pochi giorni.
Nel frattempo il termine imposto di 48 ore per scaricare tutti i passeggeri è abbondantemente trascorso e il dictat della Regione e delle autorità locali resta solo sulla carta.