Genova ha fatto registrare un aumento di 400 decessi in un solo mese, durante l’emergenza coronavirus, ma i morti registrati e collegati al contagio sono molto meno.
La diffusione dei dati, allarmanti, sull’impennata di decessi che si sono registrati nella sola cottà di Genova nel mese di marzo (oltre 1200) sta creando molte perplessità poiché, nello stesso periodo, i morti per coronavirus sono stati poco meno di 500 ma in tutta la Liguria.
La notizia sta rimbalzando da questa mattina sui social e sono in molti ad essere “sospettosi” sul misterioso e notevole incremento delle morti registrate nel capoluogo ligure.
A specifica domanda, fatta durante il punto stampa sull’emergenza, il presidente della Regione Liguria ha escluso categoricamente che i decessi “in più” siano riconducibili al coronavirus ed ha anzi affermato che, molto probabilmente, molti dei decessi registrati come “collegati” all’infezione, non sono stati causati dal virus ma da semplice deterioramento delle condizioni di salute già molto precarie delle persone.
Una “tesi” che non convince molto i genovesi che, sui social, esprimono tutte le loro perplessità.
Del resto, un aumento di 400 unità rispetto alla media dovrebbe suscitare interesse, se non un vero e proprio allarme, anche tra medici e ricercatori.
La città di Genova è certamente una delle più anziane della Liguria ma un picco di decessi dovrebbe far scattare indagini approfondite.
Nella media del periodo, infatti, nel capoluogo ligure si verificano 800 decessi. A marzo sono stati 1200 (compresi quelli da coronavirus).