Genova – Stop a ogni tipo di assembramento, circoli e centri sociali chiusi, manifestazioni vietate e didattica a distanza per almeno il 50% delle classi delle scuole secondarie di secondo grado. Sono i nuovi provvedimenti anti-coronavirus contenuti nella nuova ordinanza diramata questa sera da Regione Liguria e che vede coordinarsi gli interventi dei singoli comuni dove si registra un continuo e repentino aumento dei casi di contagio da coronavirus.
La delibera regionale firmata ieri sera, entrerà in vigore alle 12 di oggi, mercoledì 21 ottobre, mentre quella del sindaco di Genova Marco Bucci dovrebbe arrivare in giornata e dovrebbe prevedere il coprifuoco nelle “zone rosse” dove il covid sta diventando un problema davvero grave.
Con oltre 900 nuovi casi di contagio in appena 24 ore era nell’aria un provvedimento restrittivo per limitare l’espansione dell’epidemia dopo settimane nelle quali il messaggio ripetuto dalle autorità era di assoluta tranquillità.
Il brusco risveglio determinato dalla situazione sempre più allarmante ha fatto scattare provvedimenti che limiteranno sempre di più la libera circolazione delle persone ma anche lo studio dei ragazzi impegnati in quello che ha tutta l’aria di essere un nuovo anno scolastico di emergenza.
Da lunedì 26 ottobre scatterà la la didattica a distanza per il 50% degli studenti di ogni istituto con esclusione delle classi prime e potrà essere decisa una rotazione degli studenti che potranno entrare nelle classi per la didattica tradizionale e di quelli che, invece, seguiranno le lezioni da casa.
Un ulteriore riduzione dell’affollamento dei mezzi pubblici potrebbe scattare nelle prossime ore per accogliere le proteste dei genitori degli studenti che continuano a lamentare come i ragazzi entrino in classe in ranghi ridotti, con orari scaglionati e ridotti ma poi sono costretti a viaggiare su mezzi insufficienti e con capienza al limite del tollerabile, con buona pace del distanziamento e delle regole di sicurezza anti covid.
La Regione Liguria ha chiesto ai presidi degli Istituti scolastici di ridurre le attività più “pericolose” come le lezioni di musica con l’uso di strumenti a fiato, i laboratori e le lezioni di educazione fisica.
Qui il testo completo della delibera della Regione Liguria delibera-regione-liguria-scuole-covid
Ora si attende la delibera del Comune di Genova che potrebbe portare al coprifuoco in quattro aree di Genova dove si va verso una «chiusura» della circolazione al pubblico «dalle ore 21 fino alle 6 del mattino».
Il provvedimento è «sotto esame ora con la ministra degli Interni Lamorgese – ha spiegato il sindaco Bucci – concorderemo assieme al prefetto e alla ministra le modalità».
In tali aree «si potrà circolare soltanto se si va in uno specifico esercizio commerciale, in un ristorante o in un bar. L’accesso ludico può essere consentito solo se si va in un esercizio commerciale» al chiuso o all’aperto ma con posti a sedere.
Bucci ha anticipato che le aree coinvolte saranno quelle del centro storico, del quartiere di Sampierdarena nella parte tra via Cantore e il mare e di Certosa.
«Sono le aree che oggi danno i segnali più preoccupanti per i contagi e per la possibilità di avere assembramenti. Definiremo meglio domani mattino con la Prefetta e la ministra Lamorgese per avere tutte le modalità precise.
In queste aree di Genova, ha spiegato il sindaco della città, non sarà possibile l’assembramento ma neppure la libera circolazione. «Ci si potrà spostare per raggiungere la propria abitazione o un ristorante ma non si potrà stare in giro e sostare», ha chiarito Bucci. «Non ci saranno dei posti di blocco all’ingresso e all’uscita dei quartieri – ha continuato – ma dei controlli intensivi da parte delle forze dell’ordine sì».