Genova – Anche i sindacati di Cgil, Cisl e Uil contro i manifesti anti abortisti dell’associazione para-religiosa e vicina all’ultra destra Pro Vita.
“Messaggio e figura inappropriati che sfruttano l’immagine di una giovane donna senza vita e discinta con un messaggio mendace. Subito un tavolo di confronto con il Comune di Genova: prevenzione, scienza, diritto”.
Cgil Cisl Uil Genova sono esterrefatte davanti a una comunicazione aggressiva e mendace utilizzata dal movimento “Pro vita & Famiglia”, per condannare la pillola abortiva RU 486, “speculando sul corpo di una giovane donna, una Biancaneve moderna senza vita e discinta, con un messaggio falso e distorto”.
Secondo i rappresentanti dei Sindacati “non è così che si proteggono bambine, donne e adolescenti che hanno diritto di crescere con informazioni corrette, consapevoli dei diritti e dei doveri di cui sono portatrici esattamente come il genere maschile”.
“Il piano dialettico con cui affrontare una discussione, tanto delicata quanto importante – spiegano Cgil, Cisl e Uil è quello dei diritti, che affonda le sue radici nel laicismo e che mette al bando il senso di colpa. Il problema è culturale, il senso di responsabilità è ampio: Cgil Cisl Uil Genova si associano al coro di richieste per la rimozione dei manifesti e invitano l’amministrazione comunale genovese a prendere le distanze da un messaggio lesivo della dignità di tutte le donne che vivono e lavorano in una società moderna che si affida alla scienza”.
Secondo Elena Bruzzese, segretaria confederale Camera del Lavoro Cgil Genova,
Paola Bavoso, segretaria confederale Cisl Genova e Liguria e Sheeba Servetto, segretaria regionale confederale Uil Liguria “occorre aprire un dibattito serio sul tema, una discussione che si affidi alla prevenzione, alla scienza, al diritto e che preveda il potenziamento dei consultori e dei servizi territoriali quali sedi di prevenzione, di ascolto e di garanzia di contraccezione sicura e gratuita a tutela della donna”.