coda corso Italia

Genova – Una lettera al Sindaco Marco Bucci e all’assessore alla Mobilità, Matteo Campora, per chiedere la sospensione delle piste ciclabili per ridurre il caos del traffico che si forma da giorni tra Albaro e la Foce.
A spedirla, a sorpresa, il Municipio MedioLevante, retto dal presidente Francesco Vesco, eletto con i voti di Forza Italia e Lega, la stessa maggioranza che governa in Comune.
La maggioranza che guida il Municipio, pur non associandosi alle denunce e proteste fatte dall’opposizione nei giorni scorsi, non può che unirsi nella richiesta di provvedimenti urgenti per arginare una situazione che sembra davvero sfuggita di mano.

L’emergenza era già scattata con il Salone Nautico, con le piste ciclabili appena inaugurate e subito “sospese” per l’abnorme aumento del traffico in particolare tra le zone di corso Italia e via Rosselli. Le auto, costrette a viaggiare su un’unica corsia laddove ne correvano due, hanno iniziato a formare code talmente lunghe da far saltare anche gli incroci laterali.
All’epoca la decisione fu immediata: sospensione delle piste ciclabili per tutta la durata del Salone.
Con la ripresa la situazione è subito degenerata ugualmente ma rischia di diventare esplosiva da mercoledì scorso, con l’inaugurazione del nuovo mega supermercato Esselunga in via Piave.
I 215 posti auto che dovevano rappresentare il “polmone” a garanzia dei problemi (paventati sin dalla presentazione del progetto dai residenti), non regge l’enorme flusso di auto e già dal giorno dell’apertura evidenzia qualche problema che era già stato avanzato in sede progettuale, quando delle piste ciclabili non c’era traccia e del covid tanto meno.

In questi giorni di super offerte al supermercato, il traffico è spesso paralizzato per le auto che cercano posteggio e si registrano casi di parcheggi abusivi e “inventati” in ogni angolo della zona.
I residenti sono scesi sul sentiero di guerra e minacciano azioni legali ma nelle ultime ore si sono aggiunte le forti pressioni degli automobilisti che restano imbottigliati sia in corso Italia che in via Rosselli e nelle vie vicine, creando code chilometriche e disagi che hanno ripercussioni sino in via Barabino.
Una situazione sempre più critica che ha convinto anche il presidente del Municipio Centro Levante Vesco a invitare il sindaco e l’assessore ad un incontro per chiedere quantomeno la sospensione delle piste ciclabili.

In attesa della decisione del Sindaco, che potrebbe accogliere la richiesta disperata del Municipio, verranno rinforzate le presenze di polizia locale e di controlli per sanzionare ogni abuso.
Di certo la questione inizia a pesare molto sulla bilancia del gradimento della civica amministrazione nella zona.
Lo stesso sindaco, ai cronisti che chiedevano del “rischio caos traffico” a seguito dell’apertura di Esselunga, aveva minimizzato ma garantendo interventi correttivi laddove si fossero evidenziate delle criticità e dei problemi.

La strada più veloce e meno “in salita” resta la sospensione delle piste ciclabili anche se questa decisione confermerebbe le tesi di chi ha sempre osteggiato la loro istituzione proprio puntando il dito contro la sottrazione di spazi alle auto che non possono certo “sparire” in breve tempo.
La soluzione di rivedere completamente la sistemazione di corso Italia, con il piano che prevede la realizzazione delle ciclabili, in entrambe i sensi di marcia, sul lato mare e sul marciapiede, in apposita corsia separata da quella stradale e pedonale, è già tracciata ma occorreranno anni per poterla vedere realizzata.
Anni che serviranno anche a veder aumentare concretamente anche il numero dei ciclisti che la usano, visto che, al momento, non risultano affollamenti sui tracciati in quasi nessuno degli assi viari creati.

E anche su questo punto maggioranza e opposizione, nel Municipio, sembrano “unite”: monitorare il reale utilizzo delle piste ciclabili per verificarne la loro utilità.
Al momento gli unici “indicatori” sono il gradimento di alcune pagine social frequentate quasi esclusivamente da fan delle ciclabili e la contrarietà delle altrettante pagine social in cui la creazione delle piste è vista da sempre con il fumo negli occhi.
L’intervento di una autorità indipendente, che misuri scientificamente il passaggio delle biciclette appare fondamentale.

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