Il castello che fu dimora storica del capitano Enrico Alberto d’Albertis, celebre navigatore ed esploratore genovese, nasconde alcuni “passaggi segreti” che raramente vengono mostrati al pubblico e che sono oggetto di grande curiosità e stupore.
Una porta in legno e metallo conduce alla Torre Rotonda che si affaccia sul porto di Genova e sul parco del Castello. Aprendola si salgono alcuni scalini e si scopre una enorme e pesante grata in metallo che racchiude un pozzo molto profondo ed ancora perfettamente funzionante.
Il percorso sale lungo la scala a spirale ritratto in una immagine che è stata premiata nel 2016 dal concorso WIKI LOVES MONUMENTS, organizzato da Wikimedia Commons (http://wikilovesmonuments.wikimedia.it/), il grande archivio web di immagini dove gli scatti sono patrimonio comune e liberamente riutilizzabili grazie alla licenza CC-BY-SA 4.0.
Scalini di pietra che sembrano fuoriuscire dalle pareti e che disegnano una delle prospettive impossibili di Escher.
Guardando le fotografie che ritraggono la scalinata, infatti, si ha l’illusione ottica di non riuscire a capire se sia stata scattata dal basso o dall’alto.
In cima si può ammirare l’ingegnoso sistema di carrucole e tiranti che permetteva di issare la bandiera sul pennone parafulmine che poteva essere “ritratto” all’interno della torre in presenza di forti raffiche di vento.
Un’idea che pare sia stata creata su progetto dello stesso D’Albertis, navigatore e grande esperto di navi e tecniche di costruzione nautiche.
Una porta molto pesante conduce all’esterno proprio in corrispondenza di una magnifica visuale sul parco del Castello e della Lanterna di Genova, simbolo della città.
Oltre, su un terrazzamento, inizia un percorso sui bastioni cinquecenteschi che il capitano D’Albertis volle restaurare per preservarli dall’oblio ma anche per includere mura merlate a difesa del Castello.
Una lapide ricorda ancora oggi la sua scelta:
“Non immemore delle età venture ed a patrio decoro, Enrico Alberto d’Albertis da Voltri, capitano di mare, questi baluardi della libertà dalla genovese Repubblica, nel XVI secolo eretti, riscattava, rinnovava, restituiva a secoli”
Il percorso sulle mura possenti, realizzate in pietra ed ancora oggi maestose e perfettamente conservate, arriva sulla terrazza del giardino pensile posta al secondo piano del Castello e pavimentata con piastrelle in marmo bicolore, nere e bianche.
Dalla piattaforma si gode uno dei panorami più belli sulla città e spesso viene utilizzata per eventi e incontri.