Camogli – Sono riprese alle prime luci dell’alba, nella zona sottostante il cimitero di Camogli, le operazioni di recupero delle decine di bare e salme precipitate in mare con il crollo di parte dell’area di sepoltura.
Scene raccapriccianti che infiammano gli animi della popolazione che attende con ansia di avere notizia dei propri congiunti e che chiede che venga fatta chiarezza al più presto su quanto avvenuto e su eventuali responsabilità.
Fortunatamente il cimitero era chiuso al momento del crollo ma erano in corso proprio lavori di consolidamento della falesia su cui è stato costruito anticamente il cimitero e che presentava da tempo, secondo molti testimoni, i segnali che potevano lasciar presagire che la zona non era più geologicamente “stabile”.
Rabbia per quanto successo, per la scarsità di informazioni sull’elenco delle tombe “coinvolte” nel crollo e per l’incredibile evento che, forse, poteva essere evitato.
Nel pomeriggio di ieri, poco dopo le 15, alcuni scricchiolii e cedimenti del terreno avevano messo in allarme il personale al lavoro nel cimitero e poco dopo una parte della struttura è scivolata in mare trascinando bare e poveri resti dei defunti.
Recuperate decine di feretri che galleggiavano in mare ma decine sono ancora semi sepolti sotto i detriti ed esposti all’azione del mare.
Vigili del fuoco e personale specializzato hanno lavorato ininterrottamente sino al tramonto e oltre per assicurare il recupero dei poveri resti ma questa mattina interverranno anche tecnici specializzati per le verifiche di stabilità.
Sul crollo potrebbe essere aperta anche un’indagine per verificare che non esistano responsabilità per quanto avvenuto.
Verifiche in corso anche sulla stabilità della strada che collega Recco con Camogli e chiusa per precauzione, ieri sera, per la presenza di alcuni tratti esposti e potenzialmente pericolosi.