Genova – Anche il Movimento 5 Stelle esprime forti perplessità sulla possibilità di aprire una miniera di Titanio nel parco del Monte Beigua e si dice contrario anche alle ricerche autorizzate dalla Regione Liguria, dalla Città Metropolitana e dall’Arpal.
Dopo l’approvazione, da parte della Regione Liguria, delle richieste per cercare tracce di Titanio nel parco del Beigua, tracce già note e già confermate da tempo, anche il Movimento 5 Stelle esprime le sue perplessità.
“Il Movimento 5 Stelle – spiegano i rappresentanti del movimento – esprime ferma contrarietà a qualsiasi ipotesi di realizzazione di una miniera all’interno del Parco del Beigua per estrarre rutilio, il minerale contenente titanio. Abbiamo appreso che la Regione ha concesso alla Compagnia europea per il Titanio CET la possibilità di effettuare indagini geologiche nel comprensorio al fine di sfruttare i giacimenti del minerale. Oggi come ieri, quando nel 2015 ci unimmo alla battaglia del comitato “Amici del Tarinè”, ribadiamo la nostra contrarietà a un progetto che devasterebbe un’area protetta inestimabile per biodiversità, valori ecologici e paesaggistici e che metterebbe a repentaglio la salute di chi vive nel territorio”.
“Nel 2015, la Regione aveva espresso un diniego tramite decreto dichiarando l’inammissibilità dell’istanza presentata dalla CET relativa all’attività di ricerca per minerali di titanio, granato e minerali associati nell’area del Monte Tarinè – spiegano ancora al Movimento – A tale diniego, si erano associati i pareri negativi dell’Ente Parco del Beigua, dei Comuni di Sassello e di Urbe e delle associazioni ambientaliste. La CET aveva poi impugnato al TAR il decreto della Regione, ma lo stesso TAR, con sentenza del 21 marzo 2020, aveva respinto il ricorso sottolineando che “la sottoposizione dell’area sulla quale si dovrebbe svolgere la ricerca a molteplici vincoli paesaggistici e ambientali è di tale pervasività che non residua nessuno spazio per intraprendere un’attività di ricerca che, non essendo compiuta da un istituto scientifico ma da un’azienda estrattiva avrebbe avuto, come fine ultimo, l’estrazione di minerali, attività certamente vietata dalle norme a tutela del Parco che costituisce, per circa il 50%, l’area interessata alla concessione”.
“Ricordiamo che il gruppo montuoso del Beigua è diventato Parco nel 1995 – aggiunge il capogruppo regionale Fabio Tosi – E’ Geoparco europeo e mondiale nel 2005; ed è stato riconosciuto Unesco Global Geopark nel 2015, unico parco ligure a potersi fregiare di tale riconoscimento. Ora Regione, nonostante il parere contrario del Parco e di due Comuni, dà il via libera alle operazioni di esplorazioni e scandaglio per la ricerca del titanio sul Tarinè. Come M5S in Regione Liguria, oggi stesso abbiamo depositato richiesta di audizioni in VI Commissione Ambiente e Territorio: va certamente chiarito l’iter con cui l’Ente vorrebbe dare il via all’attività estrattiva all’interno di un’area di grande valore naturalistico”.
(nella foto come potrebbe apparire una miniera nel Parco del Beigua)