Urbe – Oltre 300 persone hanno partecipato alla giornata di mobilitazione per dire no allo sfruttamento minerario nel comprensorio del Beigua e per chiedere alla Regione Liguria il ritiro del decreto regionale che concede la ricerca di titanio alla CET.
Da Savona, Genova, La Spezia, Milano, Livorno, famiglie con bambini, escursionisti, ambientalisti, scout, amministratori locali e tanti cittadini sono stati i protagonisti della giornata di mobilitazione che ha vivacizzato i borghi tra Sassello e Urbe.
Alle 12,30 i tre gruppi di escursionisti si sono ritrovati alla base scout Il Rostiolo dove amministratori locali e rappresentanti delle associazioni hanno ribadito il no a future ricerche minerarie nel comprensorio del Beigua.
Sono intervenuti i referentI regionali di Agesci Lorenzo Capelli, la vicesindaco del comune di Sassello Lia Zunino, il sindaco di Urbe Fabrizio Antoci, il vicepresidente dell’Ente Parco del Beigua Giovanni Oliveri, la vice sindaco di Tiglieto Cinzia Viotti, la consigliera delegata del comune di Rossiglione Valentina Subrero, per la Polisportiva Piampaludo Sonia Pesce, Lorenzo Ciconte per i Fridays for Future Genova, Carla Scarsi dell’Associazione Per il Parco di Portofino, Santo Grammatico, presidente Legambiente Liguria e Stefano Sarti, presidente circolo Legambiente La Spezia che ha parlato delle concessioni minerarie previste nel levante ligure.
«Il Parco del Beigua sostiene convintamente l’iniziativa di oggi – dichiara Giovanni Oliveri, vice presidente Parco del Beigua – e, insieme al supporto delle comunità locali, delle associazioni e dei tantissimi amici del Parco, ci rafforza nel portare avanti le nostre attività di valorizzazione, promozione e tutela di un territorio unico e straordinario. Abbiamo più volte ribadito la nostra contrarietà alle attività di ricerca mineraria autorizzate che, seppure non invasive, prefigurano interventi che ne possono compromettere l’integrità e il valore ambientale. È in gioco il futuro delle nuove generazioni, alle quali ora stiamo insegnando che il territorio UNESCO del Parco è un patrimonio da tutelare e valorizzare con il turismo sostenibile, la tutela attiva e la gestione ambientale, non lo sfruttamento minerario».
Fabrizio Antoci, sindaco di Urbe nel suo intervento ha sottolineato la soddisfazione per una manifestazione così partecipata e riuscita: «A nome dell’amministrazione comunale, oggi rappresentata anche da tanti consiglieri, e soprattutto della comunità di Urbe di cui credo di poter interpretare le sensibilità, che ha voluto partecipare numerosa insieme ai tanti amici intervenuti e che colgo l’occasione per ringraziare caldamente. Tutti uniti e solidali, pacificamente e nel rispetto delle normative, per fare presenza e dare voce al NO collettivo ad ogni forma di sfruttamento minerario del nostro territorio, votato al turismo, all’artigianato e alle attività agro/silvo/pastorali e per dire ancora una volta SI all’entrata di Urbe nel Parco del Beigua, per una maggiore tutela ambientale e per migliorare il coordinamento delle politiche di sviluppo ecosostenibile del nostro comprensorio.
Il presidente di Legambiente Liguria, Santo Grammatico ribadisce la necessità di trovare una soluzione politica a questa vertenza: «Regione Liguria ritiri il permesso di ricerca concesso alla CET ascoltando il territorio ed evitando strascichi nei tribunali amministrativi, si faccia entrare Urbe nel Parco del Beigua garantendo così la tutela di questi territori dallo sfruttamento insostenibile che porterebbe l’apertura di una cava per estrarre titanio».
In chiusura si è poi discusso della vertenza che riguarda la possibilità di campionamenti e conseguente apertura di nuove miniere tra le province di Genova e La Spezia e il Comitato Tutti per il Parco ha ricordato le vicende del Parco nazionale di Portofino.