Genova – La conferma del sindaco Marco Bucci a commissario per la ricostruzione potrebbe impedirgli la ricandidatura alla carica a primo cittadino?
A sollevare la questione, al momento in modo sussurrato, è l’opposizione che dovrà presto sfidarlo con un vero candidato, ma anche molti esponenti della sua stessa coalizione di maggioranza, preoccupati per lo scenario che si aprirebbe se, come sembra, i due incarichi dovessero essere considerati “incompatibili” dall’interpretazione delle vigenti normative.
Il ruolo ricoperto dal sindaco Bucci è infatti delicatissimo e lo mette “a rischio” di conflitto di interessi proprio per l’importanza degli incarichi ricoperti.
Secondo alcuni osservatori, infatti, potrebbe mantenere il “doppio incarico” solo fino allo scadere del tempo stabilito per la presentazione delle liste elettorali, sessanta giorni prima delle elezioni, per poi essere “costretto” a scegliere, anche solo per evitare di esporre il fianco ad un ricorso giudiziario dei suoi avversari, politici e non.
Gli esperti chiamati ad esprimere un parere in merito ricordano infatti che l’art. 60, comma 1, lett. 2) del D.Lgs. 267/2000 (T.U. Enti Locali) vieta espressamente l’eleggibilità poiché: “non sono eleggibili a sindaco, presidente della provincia, consigliere comunale, consigliere metropolitano, provinciale e circoscrizionale: nel territorio, nel quale esercitano le loro funzioni, i Commissari di Governo, i prefetti della Repubblica, i vice prefetti ed i funzionari di pubblica sicurezza”.
In parole povere un sindaco può essere nominato Commissario ma un Commissario di Governo non potrebbe candidarsi alla carica di Sindaco nel territorio sul quale esprime il suo “potere”.
Per questo motivo, secondo l’interpretazione più restrittiva di molti analisti, il sindaco Bucci potrebbe presto essere chiamato a scegliere quale incarico desidera ricoprire in futuro ricordando anche le ripetute occasioni in cui il primo cittadino ha espresso il “desiderio” di crescere nella sua carriera politica arrivando in Parlamento e la sua “vocazione” manageriale più adatta all’incarico di Commissario che a quella di primo cittadino alle prese con una politica fatta non solo di decisioni ma anche (e sempre più spesso) di “mediazioni”.
Se poi dovessero concretizzarsi le voci secondo cui si andrebbe a elezioni politiche in tempi relativamente brevi – anche con l’ipotesi di Draghi eletto al Quirinale ed un centro destra lanciato verso la vittoria – la strada verso Roma si farebbe davvero in discesa e l’ottimo curriculum raccolto sino ad ora da Bucci gli renderebbe tutto davvero sin troppo facile.
Il tempo stringe e un chiarimento sulla questione potrebbe già essere all’ordine del giorno di alcune riunioni politiche.
Tutto in gran segreto poiché un eventuale rinuncia di Bucci alla corsa alla rielezione aprirebbe scenari imprevisti (o già sin troppo chiari ai buoni osservatori) per la campagna elettorale per le elezioni amministrative della primavera 2022.
Ovviamente non mancheranno anche “interpretazioni” diverse delle normative citate e certamente saranno rese pubbliche e discussi ma in molte sedi di partito vengono comunque analizzati tutti i possibili scenari e le eventuali “contromosse” e le sorprese potrebbero essere dietro l’angolo.
(nella foto Bucci scherza con un detonatore durante una assemblea pubblica a Certosa)