Portofino – “La Regione Liguria non ascolta il Territorio e crea il parco bonsai più piccolo d’Italia”. E’ l’accusa lanciata dal gruppo Lista Sansa in consiglio regionale, sulla discussione creata dalla scelta di Regione Liguria di non inserire nell’area del Parco di Portofino, diversi Comuni che ne avevano fatto richiesta.
“Si fa a tinte sempre più fosche la vicenda della perimetrazione del nuovo Parco Nazionale di Portofino – scrive in una nota la Lista Sansa – Dopo la riunione della IV Commissione Ambiente di questa mattina, restano ancora senza spiegazioni le ultime decisioni di Regione e Ministero della Transizione Ecologica”.
“Non si riesce a capire come mai la Regione abbia preso la decisione di questo parco francobollo, formato da tre Comuni, che andrebbe ad allargare di poco i confini dell’attuale Parco Regionale – spiega la consigliera della Lista Sansa, Selena Candia – La prima proposta del ministro Cingolani, di un parco allargato a 11 Comuni, era stata bocciata dalla Regione, perché ritenuta un’imposizione calata dall’alto che non ascoltava i Comuni. Oggi, dopo 4 mesi di percorso d’ascolto sui territori, guidato da Anci, si è arrivati alla proposta di un Parco allargato ai 7 Comuni che vorrebbero far parte del nuovo ente, ma la Regione ignora questa istanza territoriale continuando a tirar dritto verso il mini parco a tre Comuni”.
Per il capogruppo della Lista, Ferruccio Sansa, la vicenda andrebbe vista in modo ancora più ampio e di prospettiva. “Questo potrebbe essere un parco unico nel Mediterraneo, un’occasione irripetibile di tutela, turismo e lavoro – osserva Sansa -. Immaginatevi di guardare la Liguria dal monte di Portofino: a est i parchi delle Cinque Terre e in fondo quello di Monte Marcello e del Magra, a sud il mare del Santuario dei cetacei, intorno a voi la macchia mediterranea del promontorio e alle spalle le montagne e le valli del nostro entroterra”. “A questa prospettiva – sottolinea Sansa – la Regione di Toti e della Lega preferisce quella di un parco bonsai, il più piccolo d’Italia, per la felicità di chi vuole continuare a costruire e dei cacciatori”.
“Chiediamo da subito che venga riaperto il dibattito e che almeno i Comuni che abbiano espresso di voler far parte del Parco, possano rientrarci – conclude Selena Candia -. Vogliamo capire le motivazioni che hanno portato il Ministero a rifiutare il parco a 7 Comuni quando lo stesso Ministero era partito da una proposta di parco a 11 Comuni. Queste motivazioni le vorremmo capire noi ma anche i Comuni stessi”.
(nella foto l’abuso edilizio nel Parco di Portofino su cui indaga la Magistratura)