Genova – Una sospetta epidemia di “vaiolo delle scimmie” potrebbe essere attiva anche in Europa e anche in Italia è scattata la pre allerta sanitaria.
L’infettivologo Matteo Bassetti, direttore della clinica di malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova e in prima linea contro il covid negli ultimi due anni è intervenuto sull’argomento sul suo canale Instagram parlando della nuova possibile epidemia
Il virus, scoperto nella Repubblica Democratica del Congo negli anni ’70, non era mai stato trasmesso da un essere umano ad un altro mentre sarebbero stati riscontrati diversi casi sospetti in Portogallo, Spagna e Regno Unito (nessuno in Italia).
“Tutti i casi sinora diagnosticati – spiega Bassetti – sono stati riscontrati tra uomini che hanno avuto rapporti sessuali con altri uomini, configurando quindi una probabile trasmissione all’interno della comunità. Chiamata vaiolo delle scimmie, perché scoperta per la prima volta nel 1958 in alcune scimmie da laboratorio, questa rara patologia ciclicamente presente in numerose zone dell’Africa occidentale e centrale, può però colpire anche altri animali, di solito roditori come topi, scoiattoli, ratti e conigli” racconta Matteo Bassetti in un post sul social.
Europa e Stati Uniti sono comunque già in allerta per l’improvviso emergere della malattia virale di cui ancora si sa poco, specie per quanto concerne la trasmissibilità tra esseri umani.
Il Regno Unito è stato il primo a confermare un caso della malattia alcuni giorni fa ed ora ha segnalato all’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) diversi altri casi “sospetti”.
Al momento sembra che la trasmissione avvenga per contatti sessuali ma non è escluso che esami più approfonditi rivelino altre forme di trasmissione che renderebbero ancora più rilevante l’emergenza.
In Portogallo, su 20 casi sospetti ne sono stati già confermati 5 e tutti uomini.
La malattia è causata dal “Monkeypox virus” che appartiene al gruppo degli orthopoxvirus. Tra gli altri virus dello stesso gruppo che possono infettare gli esseri umani spiccano il virus del vaiolo, il vaccinia (utilizzato nel vaccino del vaiolo) e il cowpox virus. Può essere trasmesso per contatto o esposizione a droplet (gocce di saliva emesse con sternuti e parlando) o con contatti con animali infetti o con un essere umano infetto o con materiale corporeo umano contenente il virus.
Il vaiolo delle scimmie, che è simile al vaiolo umano, inizia tipicamente con una sindrome simil-influenzale e un gonfiore dei linfonodi, seguito da un’eruzione cutanea sul viso e sul corpo.
Nella maggior parte delle persone l’esito della malattia è positivo (si guarisce) ma in taluni casi si possono registrare delle complicazioni che possono risultare fatali.