Genova – Al via le operazioni di voto nei seggi elettorali e scattano, roventi, le proteste di presidenti di seggio e scrutatori – ma anche dei segretari, per le incongruenze tra i compensi comunicati ufficialmente e quelli riportati nelle schede del Ministero dell’Interno.
Secondo le proteste il Ministero prevederebbe un compenso totale di 312 euro per scrutatori e segretari mentre il Comune di Genova avrebbe annunciato un pagamento per 208 euro. Una differenza di oltre 100 euro che non troverebbe una spiegazione al momento ma che sta scatenando da ieri le rinunce di molti che pensavano di incassare una certa cifra e invece potrebbero riceverne una diversa.
Secondo le segnalazioni, per le consultazioni elettorali sarebbero previsti i seguenti compensi: al presidente dell’ufficio elettorale di sezione un onorario fisso forfettario di euro 150, oltre al trattamento di missione, se dovuto. Rientrano in questa categoria le comunali, le regionali.
Per scrutatori e segretari, un onorario fisso forfettario di euro 120.
Per il Referendum sarebbero previsti 130 euro per il presidente di seggio (33 euro in più per ogni scheda aggiuntiva, in caso di più quesiti referendari).
Inoltre previsti 104 euro per gli scrutatori e per il segretario (22 euro in più per ogni altra consultazione).
Secondo le segnalazioni 120+104+22×4 darebbe somma 312 euro mentre ne sarebbero state annunciate 208