Genova – Maltrattamento di animali e “bugie” raccontate ai cittadini sul triste destino dei cinghiali catturati lo scorso 20 giugno, in piazza Martinez, nel quartiere di San Fruttuoso. A denunciarle l’associazione “Gabbie Vuote” che ha segnalato l’intervento di “un nutrito gruppo di agenti regionali” che ha posizionato tre gabbie per catturare cinque cinghiali, una famiglia composta da mamma, papà e tre cuccioli.
“Uno spiegamento di forze sproporzionato per cinque animali terrorizzati – denuncia l’associazione – Il tutto in mezzo ai bambini che giocavano ignari”.
Secondo la segnalazione dell’associazione “Gabbie Vuote”, le guardie avrebbero attirato gli animali con cibo attrattivo (pane, anguria e alimento per cani in scatola).
“Chi ha assistito alla scena – scrive Gabbie Vuote – riferisce che uno dei cinghiali, una volta catturato, si è fatto i bisogni addosso paralizzato dalla paura. Uno degli agenti ha afferrato un cucciolo per le zampe mentre nessun veterinario era presente per sedare i cinghiali. Non si chiama maltrattamento?”.
Inoltre, secondo quanto riferisce l’associazione ambientalista Gabbie Vuote “uno degli agenti intervenuti riferiva ai presenti (forse per rassicurarli sulla sorte dei cinghiali), che gli animali sarebbero stati liberati nei boschi circostanti al Santuario della Madonna del Monte”.
“Niente di più falso – prosegue la nota di Gabbie Vuote – Verranno portati sulle alture della città, lontano da sguardi indiscreti, dove saranno uccisi con una pallottola in testa. Come è già successo, ma tanta gente non lo sa e quando vede cinghiali in giro avverte i vigili urbani credendo alla favola del lieto fine”.
Sempre secondo il racconto dell’associazione, sopra una gabbia, qualche cittadino ha lasciato dei biglietti di protesta e di disappunto per l’accaduto.
Segno che una parte dei genovesi è contraria a queste esecuzioni sommarie e che Gabbie Vuote definisce “indegne di un Paese civile, indegne di chi si ritiene umano quando invece è “troppo umano” (ovvero disumano) secondo la teoria di Friedrich Nietzsche”.
Il mondo animalista, su basi scientifiche e confortate da esperti, sostiene che vi sono soluzioni più efficaci ed etiche nell’affrontare la questione. Una su tutte la sterilizzazione. Progetto per la cui realizzazione, il Governo ha stanziato 500 mila euro.
Secondo Gabbie Vuote: “Istituzioni e persone umane degne di questo nome si affrettano a portare loro acqua e cibo in zone ritenute idonee, defilate dal centro cittadino mentre dalla regione Liguria si continua a rifiutare il dialogo collaborativo con gli animalisti e a non procedere alle recinzioni /sterilizzazioni/pulizie e tutte le misure atte a rendere possibile la civile convivenza fra cittadini e cinghiali”.
L’associazione ambientalista denuncia inoltre i continui attacchi ad una popolazione “inerme di cinghiali inoffensivi (mamme in allattamento e piccoli), fino a prova contraria sani” ed evidenzia “i metodi cruenti e vergognosi con cui mamme e piccoli, alla disperata ricerca di acqua e cibo, vengono adescati e catturati per poi essere traferiti nei boschi e trucidati se adulti o, se piccoli e inoffensivi condannati alle ZAC Zone Addestramento Cacciatori per istruire i cani alla caccia in braccata (la peggiore e più pericolosa per la quale se ne chiede da tempo in Parlamento la cancellazione) dove verranno sottoposti a persecuzioni e aggressioni da parte dei cani, verranno feriti, dissanguati e moriranno di terrore, fatica e crepacuore nella ricerca di una via di fuga”.