Nada Cella omicidio ChiavariChiavari (Genova) – Ancora un rinvio per i risultati del test del DNA sui nuovi reperti del caso dell’omicidio di Nada Cella, la giovane trovata barbaramente uccisa, 26 anni fa, nell’ufficio di un commercialista di Chiavari.
A comunicarlo l’esperto genetista che ha scoperto l’identità del killer di Yara Gambirasio e che da inizio anno si sta occupando del cold case di Nada Cella.
Si tratta di un nuovo rinvio che sta spostando il termine per la consegna della maxi perizia di mese in mese e che sta innervosendo gli inquirenti che hanno riaperto il caso dopo il ritrovamento tra gli elementi di prova non precedentemente analizzati, alcuni bottoni trovati nell’abitazione della donna oggi indagata per l’omicidio (e che era già entrata e uscita dalle indagini all’epoca dei fatti) che assomigliano a quello trovato sporco di sangue sul luogo del delitto.
Analisi anche per il motorino che la sospettata usava al tempo del delitto e che ha conservato sino ad oggi.
Secondo una testimone rimasta anonima, la donna era stata vista mentre si allontanava – sporca probabilmente di sangue – dal luogo del delitto.
Il genetista cerca tracce di dna compatibili con quello della vittima sul motorino e con quello della presunta killer sul luogo del delitto.
Un’analisi delicattissima che parzialmente può spiegare l’ennesimo rinvio.
L’altra ipotesi è che i risultati non ci siano e che quindi vengano fatte altre prove nella speranza di trovare il bandolo della matassa.
Nel caso in cui, infatti, non si trovassero prove decisive, infatti, l’attuale indagata, che si è sempre dichiarata innocente, verrebbe nuovamente prosciolta e questa volta, probabilmente, per sempre.