Genova – Sarà molto probabilmente l’autopsia a chiarire con certezza le cause della morte del bambino di appena due anni trovato ormai senza vita, dalla propria madre in un letto della Comunità dove era ospite insieme ad un gruppo di profughi ucraini.
E’ stata la mamma del piccolo, questa mattina, ad accorgersi che il figlioletto non respirava ed ha subito dato l’allarme e nella Casa Raffael di via Byron è arrivata l’ambulanza del 118 ma per il piccolo non c’era ormai più nulla da fare.
In quella età si registrano casi di “morte improvvisa in culla”, una sindrome ancora molto poco conosciuta ma sarà il medico legale ad accertare cosa abbia ucciso il bambino.
Sull’episodio è stata aperta un’indagine.
La casa ricovero è gestita da Il Cesto che ha pubblicato una nota sulla sua pagina Facebook:
“Apprendere la notizia – si legge nella nota – ha gettato un pesante velo di tristezza su tutti noi. L’accoglienza, che pratichiamo da anni, è molto più di una parola, è un lavoro complesso e intenso, dove professionalità, umanità, competenze ed empatia si incontrano sempre. Per questo ci stringiamo attorno agli affetti del bimbo, alla comunità ucraina ma anche a colleghi e colleghe che sono comprensibilmente sconvolti”.
