Masone – Trasferita in elicottero in ospedale, per il parto, perché l’autostrada è bloccata dalla coda. E’ successo nei giorni scorsi ad una giovane donna giunta al termine della gravidanza e che ha improvvisamente avvertito le doglie. Un rapido consulto con la ginecologa che la seguiva da mesi e la decisione del 118 di inviare l’elicottero dei vigili del fuoco considerando i rischi di un blocco in autostrada, sulla A26 Voltri – Gravellona Toce, dove ogni giorno si registrano chilometri di coda.
L’avventura della neo mamma è andata bene, il trasferimento è stato veloce e sicuro ma i costi per la collettività sono enormi e nessuno dei familiari ha potuto accompagnare la donna in ospedale per carenza di spazio e tantomeno la ginecologa che la seguiva e con la quale si era ovviamente sviluppato un rapporto di fiducia e di tranquillità.
La vicenda ha gettato nuova benzina sulla protesta dei residenti della Valle Stura contro i disagi causati dagli interminabili cantieri sulla A26 e contro la ventilata chiusura del Punto Nascite dell’ospedale Evangelico di Voltri che renderebbe ancora più complesso persino una cosa “normale” come nascere.
Da più parti si denuncia l’incremento molto forte delle famiglie che decidono di trasferirsi, aumentando l’abbandono della valle in atto da tempo e chi ricorda che insegnanti e dipendenti pubblici chiedono in massa di essere trasferiti altrove proprio per le difficoltà negli spostamenti.
Sulle pagine social della zona, poi, prende piede la richiesta che siano i responsabili della situazione a pagare tutti gli extracosti dei disagi, dai ritardi al lavoro al costo derivante dall’uso sempre più frequente dell’elicottero per gli interventi un tempo coperti dalle ambulanze.
Ma c’è chi arriva a chiedere indennizzi per chiunque possa dimostrare di avere la vita “complicata” dalla presenza costante di code sull’autostrada.