Genova – Tensione sempre più alta, nel centro storico genovese, per la Movida chiassosa e per gli appelli, sin qui ignorati, a mettere in atto provvedimenti restrittivi più efficaci da parte del Comune.
Diverse associazioni di residenti affilano le armi e preparano un ricorso al Tar contro la sospensione dei provvedimenti presi dal sindaco Doria per far chiudere prima i locali ma c’è chi studia le carte della maxi causa intentata con successo dai residenti del quartiere di San Salvario a Torino. L’ipotesi al vaglio è di citare in giudizio lo stesso Comune per chiedere il risarcimento dei danni causati da anni di sonno mancato e superamenti dei limiti di decibel nei vicoli della Movida.
A Torino i residenti hanno ottenuto una doppia condanna del Comune e il riconoscimento in prima istanza di oltre un milione di euro di risarcimento, scesi a 200mila euro in Appello.
Mentre le associazioni raccolgono i fondi per un ricorso al Tar, quindi, un gruppo di cittadini vaglia con gli avvocati la possibilità di chiedere alla civica amministrazione un equo risarcimento per l’ultra decennale esperienza tragica.
In particolare si esaminano le ripetute diffide ad adempiere inviate al Comune e le “risposte” messe in campo dall’amministrazione ai tempi del Sindaco Doria, che fece chiudere in anticipo le attività, e la “riapertura” disposta dall’attuale sindaco pur con l’impegno – da dimostrare con i documenti ufficiali – di aumentare il presidio del Centro Storico anche grazie alle ripetute e cospicue assunzioni di personale nella Polizia Locale.
Per dimostrare il superamento costante dei limiti del rumore saranno avviate perizie con strumentazioni e periti specializzati e se i risultati saranno quelli attesi si valuterà in concreto il deposito di una causa per risarcimento danni.
L’ipotesi di una maxi richiesta economica potrebbe spingere un numero enorme di residenti del Centro Storico ad aderire alla causa con la concreta possibilità di ottenere quantomeno un ristoro per i disagi subiti.