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Genova – Spuntano nuovi orrori dal canale Telegram creato da due ragazzi genovesi ed uno salernitano finiti nel mirino delle forze dell’ordine per i messaggi di incitamento all’odio razziale, di apologia del Fascismo e del Nazismo ma che veniva usato anche per scambiare materiale pedo-pornografico.
Gli inquirenti stanno analizzando uno ad uno i messaggi postati sul canale cui erano iscritte 130 persone in corso di identificazione e in alcune comunicazioni sono spuntati riferimenti e immagini che hanno fatto aprire un nuovo filone di indagine per istigazione al suicidio.
Uno dei componenti della “banda”, infatti sarebbe stato molto attivo nelle chat di giovani cui avrebbe chiesto immagini e video nei quali si procurano ferite e lesioni e in alcune conversazioni deliranti il giovane farebbe riferimento ad una ragazza che si sarebbe suicidata.
L’orco, dimostrando il livello di barbarie del canale Telegram, si sarebbe anche “vantato” di averne causato il gesto estremo.
Particolari raccapriccianti che si aggiungono alle immagini di minori sottoposti a violenze sessuali ed atti sessuali estremi che venivano scambiate sul canale.
Molti degli iscritti, 130 in tutto, sembra si limitassero solo a “visionare” il materiale ma alcuni avrebbero partecipato alle attività e comunque la sola iscrizione al canale procurerà pesanti conseguenze legali agli iscritti.
L’intento degli inquirenti è però quello di ricostruire e identificare le persone per capire i collegamenti tra loro e se possano essere collegati ad episodi di istigazione al suicidio e all’autolesionismo di minori e ragazzi adolescenti.
In manette sono già finiti due giovani genovesi che scambiavano messaggi di incitamento all’odio razziale, sembravano progettare attentati contro “negri” ed “ebrei” e nel frattempo scambiavano materiale esplicito con protagonisti bambini e bambine sottoposti ad irripetibili atti sessuali.