Genova – Cessati i divieti e le chiusure anticipate dei locali, nel centro storico genovese torna la mala-Movida con gruppi di giovani ubriachi che schiamazzano sino alle 3 di notte sotto le finestre di chi vorrebbe riposare. Torna a salire alle stelle la tensione nella parte vecchia della città ed in particolare nelle zone di via Canneto il Lungo, via dei Giustiniani e via San Donato e piazza San Bernardo dove frotte di ubriachi urlano e cantano senza remore e se qualcuno protesta iniziano a battere contro le saracinesche dei negozi chiusi.
Le sentenze del Tar che hanno annullato le limitazioni di orario decise dal Comune di Genova e il respingimento del ricorso dei residenti che chiedeva risarcimenti al Comune per le ore di sonno perse senza provvedimenti “risolutivi” hanno gettato benzina sul fuoco e comitati e gruppi spontanei di residenti stanno tornando sul sentiero di guerra.
Sono tornate le secchiate d’acqua e quelle con sostanze molto meno nobili e sono tornati i lancio di oggetti (bicchieri e bottiglie) e liquidi urticanti e pericolosi se dovessero colpire agli occhi. Il tutto con pochi agenti della polizia locale a macinare multe e sanzioni per i casi più gravi e a cercare di sciogliere gli assembramenti che vanno a riformarsi pochi metri più in là in un gioco del “gatto con il topo” che di risolutivo ha ben poco.
Inascoltati i gruppi di cittadini che suggeriscono di “spostare” la Movida in zone non residenziali e dove fracasso e intemperanze avrebbero meno impatto sulla vita di tutti i giorni di chi lavora e vuole riposare.
Esperienze europee che evidentemente non insegnano nulla a chi preferisce insistere con divieti, sanzioni e repressione in zone dove la Movida è ormai presente e radicata da decenni.