Genova – Mentre proseguono le indagini della Procura sugli affidamenti per gli appalti per il Capodanno Mediaset nel capoluogo ligure il tema è stato affrontato nella riunione odierna del consiglio comunale dove la minoranza è tornata a chiedere spiegazioni e dati ufficiali sulle spese fatte per organizzare l’evento.
A margine della riunione, sulla sua pagina Facebook, il vice sindaco, l’avvocato Pietro Piciocchi ha tuonato contro gli articoli apparsi sui Media e che avrebbero riportato, a suo parere, una “narrazione fantasiosa” sullo svolgimento dei fatti.
«Oggi – ha scritto Piciocchi su Facebook – ho risposto in Consiglio comunale, credo in modo netto e trasparente, alle interrogazioni sul Capodanno, con riferimento alle indagini avviate dalla Procura della Repubblica. Siccome qualche amico giornalista mi ha fatto notare che sono stato duro contro la stampa, anche se in realtà ho parlato di “certa stampa”, desidero precisare meglio il mio pensiero, anche perché è ben noto il rispetto che porto al mondo dell’informazione».
«Ebbene- continua Piciocchi – al di là del merito della questione, su cui siamo assolutamente tranquilli e del tutto collaborativi con l’Autorità giudiziaria, reputo davvero esecrabile che vengano pubblicate narrazioni del tutto fantasiose, arbitrarie, unilaterali, che non trovano alcun riscontro in atti formali. Si legge di “appalti spezzatino”, quando esiste un solo affidamento a favore dell’unico soggetto titolato alla produzione dell’evento, peraltro sotto la soglia di legge per l’assegnazione diretta; si annunciano presunti interrogatori di dirigenti, di cui si menzionano spudoratamente i nomi, che non consta neppure essere stati convocati; si vaneggia di favoritismi e turbative nella scelta di un soggetto che – piccolo particolare – è concessionario esclusivo di una rete nazionale; prima si parla di esposti che avrebbero innescato l’indagine e poi si dice che non ci sarebbero stati esposti e potrei continuare a lungo. Il tutto nella più evidente violazione del segreto istruttorio ed in spregio ai più elementari diritti costituzionali di persone serie e rigorose, come i dirigenti in questione, che vedono pubblicati i loro nomi sui giornali e a cui va tutta la mia solidarietà e motivo per cui l’Avvocatura civica ha ricevuto mandato per la tutela dell’Ente e delle persone menzionate. Io mi dissocio completamente da questo uso politico di un’indagine giudiziaria, dalle fughe di notizie solo funzionali a trarre conclusioni faziose, ovvero ad anticipare condanne, salvo poi clamorose smentite, mali purtroppo endemici del nostro Paese e che mi fanno semplicemente inorridire. E tutto questo perché? Evidentemente al solo fine di attaccare pretestuosamente la Giunta comunale e di screditare ed infangare a scopo politico un evento che ha avuto un successo enorme, con 30 mila persone in piazza, oltre 3 milioni di spettatori in media, 100 camere d’albergo occupate per 6 giorni, e che ha portato la nostra città alla ribalta nazionale. Evento la cui organizzazione rivendichiamo con orgoglio e che è stato gestito in piena trasparenza e con grande professionalità. Evidentemente a qualcuno dà fastidio. Mi tornano alla mente le celebri parole del presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro: “A questo gioco al massacro io non ci sto” ».
Non sono dello stesso parere i consiglieri comunali che avevano presentato le interrogazioni per chiedere conto, al Sindaco e ai suoi assessori, dell’entità delle spese e dei dettagli dell’operazione e che, a fine consiglio, si sono dichiarati insoddisfatti per le risposte, a loro parere, incomplete.