La Spezia – Rischia di dover restare bloccata a lungo, impossibilitata nei fatti alla sua missione di salvataggio in mare di disperati e naufraghi, la Geo Barents, la nave della ONG Medici senza Frontiere che ha salvato 237 Migranti trasportandoli poi sino al porto spezzino.
La nave ha infatti ricevuto lo stop delle autorità locali e non potrà lasciare calata Artom, nel porto di La Spezia, sino a quando non saranno stati verificati i registri di bordo e la documentazione di Legge da parte delle forze dell’ordine.
A complicare la situazione il ritrovamento, tra i passeggeri salvati e sbarcati, di alcune persone positive al covid e la necessità di sanificare tutta la nave prima di far accedere il personale addetto ai controlli.
Il rischio maggiore, però, è che vengano trovate conferme alle “accuse” rivolte dalle autorità nazionali incaricate dal nuovo Governo di sovrintendere le operazioni di salvataggio in mare. Le nuove norme, infatti, prevedono che i salvataggi vengano concordati mentre la Geo Barents, dopo il primo salvataggio, ne ha realizzati altri due apparentemente senza autorizzazione ma osservando le disposizioni del diritto internazionale che non ammette alcuna limitazione all’intervento in salvataggio delle vite in mare.
Uno scontro legale che rischia di avere conseguenze internazionali anche per l’Italia viste le perplessità espresse da molti osservatori sul rispetto di norme prevalenti e internazionali rispetto alle “interpretazioni” locali.
La Geo Barents, secondo la ONG Medici senza Frontiere, non avrebbe potuto abbandonare persone in difficoltà in assenza di altre navi pronte al soccorso mentre, secondo le disposizioni italiane, avrebbe dovuto partire immediatamente verso il “porto sicuro” di La Spezia, a 1200 km di distanza dai luoghi dei salvataggi e dalle rotte usate dai Migranti per cercare di raggiungere l’Italia ed una opportunità di sottrarsi a fame e guerre.
Sul caso, questa mattina, è intervenuto il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti nell’edizione del Tg1 Mattina.
“È giusto che si rispettino leggi, che si dia un ordine alle cose – ha detto Toti – ma francamente non la ritengo una priorità. Sulle Ong non sono un esperto, ma in generale mi sembra un tema molto marginale. La maggior parte dei migranti arrivano con barchini, barchette, mezzi di fortuna con le tragedie che si lasciano alle spalle, le Ong sì e no ne portano il 10%. È giusto dare un codice di regolamentazione, ma non sarà il fattore che cambierà la storia dell’immigrazione nel nostro Paese”.
Il presidente Toti ha anche confermato la disponibilità della Liguria a ricevere l’arrivo di altre navi se si rendesse necessario.
“Ho ritenuto corretto – ha aggiunto nel collegamento con il TG1 – che il ministro Piantedosi individuasse porti di sbarco nel Nord per solidarietà nazionale ai porti del Sud che ogni settimana sono interessati da queste operazioni, una o due navi tra Genova e La Spezia non cambieranno la vita della Liguria“.
(Foto Medici senza Frontiere)