Genova – Un incontro-convegno sul futuro della formazione dei giovani, dell’avviamento al lavoro e sul significato dell’Opera don Bosco ai giorni nostri. Palazzo Ducale ha ospitato l’iniziativa organizzata per celebrare i 150 anni del lavoro dei Salesiani e dell’Opera don Bosco, punto di riferimento per generazioni di liguri e non solo.
“L’opera Don Bosco è una realtà importante del nostro territorio – ha spiegato il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti – con una funzione strategica per la riduzione della dispersione scolastica dei nostri giovani. Un punto di riferimento per le comunità di Genova, a Sampierdarena e Quarto, Alassio e Vallecrosia. La formazione professionale di cui si parla oggi al convegno è infatti un tema fondamentale, intanto perché il lavoro non è solo un pezzo importante del futuro di tanti ragazzi, della dignità della persona e della cittadinanza attiva ma anche una possibilità di sviluppo di un Paese che continua a crescere nonostante le stime meno ottimistiche degli ultimi mesi, e che trova uno sbocco importante nella ricerca delle figure professionali che servono al cambiamento della nostra economia: turismo, soprattutto, ma anche tecnologia, programmatori, edilizia”.
“Formare i giovani per generare il futuro. Alleanze vincenti nel mondo del lavoro” il tema del convegno in occasione dei 150 anni dei Salesiani a Genova, a cui hanno partecipato anche l’assessore regionale alla Formazione Marco Scajola, l’assessore al Lavoro Augusto Sartori e l’assessore alla Scuola Simona Ferro.
“Abbiamo bisogno di correre e di correre veloce – ha spiegato ancora il presidente Toti -: su questo Regione Liguria ha messo in campo strumenti molto duttili, dai percorsi di formazione Matchpoint alla formazione a sportello. Ma occorre ovviamente che l’impresa sappia censire la propria domanda e chiedere le professionalità che servono e, di fronte alla mancanza di giovani attratti da tanti posti, occorre ragionare anche sul tema salariale, sugli stipendi e sui contratti. C’è bisogno evidentemente di diventare sempre più appetibili in un mercato che cresce e che chiede sempre maggiori professionalità. Tutto questo alla luce della nuova programmazione del Fondo Sociale Europeo che, del settore della formazione, è il più grande finanziatore del Paese”.
“Il convegno di oggi – ha aggiunto l’assessore alla Formazione Marco Scajola, oggi relatore al convegno – è stato anche un momento di confronto sul tema della formazione professionale e della sua valorizzazione, fondamentale per lo sviluppo socioculturale e produttivo del nostro territorio. Affinché questo accada è necessario il confronto costante ed il coinvolgimento del tessuto imprenditoriale ligure. I corsi di formazione non possono e non devono essere fini a se stessi, ma devono accompagnare i nostri giovani nel mondo del lavoro. I percorsi del Sistema ligure di IeFP riescono ad assolvere agli obiettivi di inserimento e qualità, confermando la vocazione professionalizzante che favorisce la transizione scuola-lavoro e il contrasto della dispersione scolastica e formativa, e proponendosi quale canale privilegiato per lo sviluppo di professionalità richieste dal mercato del lavoro. Il Sistema ligure di Istruzione e Formazione Professionale si caratterizza per avere un forte tratto identitario sotto il profilo delle metodologie formative. I percorsi in Duale, infatti, ancor più dei percorsi ordinari, prevedono l’acquisizione di competenze nella logica dell’“imparare-lavorando”.
“L’Opera di Don Bosco – spiega l’assessore al Lavoro Augusto Sartori – in questi 150 anni a Genova si è sviluppata nel tempo con alcune stelle polari di riferimento: la straordinaria capacità di attrarre, istruire, formare e avviare i giovani verso il mondo del lavoro; l’assistenza nella formazione all’interno delle aziende; e da ultimo, ma non meno importante, il raccordo sociale verso le aree del disagio della nostra città”.
“L’Opera Don Bosco – spiega l’assessore alla Scuola e Politiche Giovanili Simona Ferro – ha capito con largo anticipo in quale direzione sta andando il mondo del lavoro: con la globalizzazione, tutto nasce e muore più velocemente, mestieri inclusi. Oggi le imprese richiedono manodopera specializzata e proprio in quest’ottica si inserisce il grande lavoro sociale, inclusivo e formativo dei Salesiani. Anche Regione Liguria ha colto questo cambiamento e già da qualche anno si sta muovendo con progetti che mettano in contatto i centri di formazione professionale con le scuole. Di recente abbiamo allargato la platea dei beneficiari del Servizio Civile Regionale, prevedendo anche la possibilità di accedere al processo di individuazione e validazione delle competenze acquisite. Opportunità al servizio dei nostri ragazzi per dar loro strumenti e mezzo per fare del futuro non più un’incognita ma una realtà tangibile e degna delle competenze acquisite”.
“Liguria Digitale è un mondo formato da giovani – ha concluso l’amministratore Unico di Liguria Digitale Enrico Castanini – e di questo andiamo orgogliosi. Basti pensare, infatti, che un quarto dei nostri ragazzi hanno meno di 35 anni. Ma vorremmo fare ancora di più, magari programmando anche qualche iniziativa con i salesiani che hanno una grande tradizione in questo campo, favorendo da sempre un clima positivo per sostenere e stimolare i giovani nella formazione e nel mondo del lavoro”.