ponte morandi tramontoGenova – “Sui Media nazionali è sceso l’oblio sul processo per il crollo del ponte Morandi”. A denunciarlo Egle Possetti, portavoce del Comitato Ricordo Vittime Ponte Morandi. In un comunicato i familiari delle vittime chiedono con forza che l’informazione nazionale continui a informare i cittadini di quanto avviene in aula, anche in considerazione dei gravi elementi che stanno emergendo.

“Sta emergendo un quadro desolante – spiega Possetti – che ha messo in pericolo tanti cittadini per tanti anni, chiunque sia transitato su quel ponte ha rischiato seriamente la vita. E’ un’altra grande vergogna nazionale che non si può nascondere, neanche cercando di far bella figura con gli investitori esteri, non facendo perdere loro il capitale a suo tempo investito (operazione con CDP)”.

“Sappiamo bene – prosegue Possetti – che le persone hanno anche bisogno di serenità e non sempre di sentire brutte notizie, lo capiamo, poi giornalmente siamo bombardati da brutte notizie di omicidi efferati con dovizia di particolari, sapere che qui si sta cercando di far emergere la verità su una tale tragedia ha il rango di una bella notizia, è dignitoso perché si cerca di ripulire dal fango quanto di buono abbiamo in questo paese, vorremmo che le persone che hanno piacere di informarsi potessero farlo. Auspichiamo che tutti gli organi di stampa nazionali, Presidenza Repubblica, Governo e Parlamento si rendano conto della gravità di quanto sta emergendo, del vaso di Pandora che si è scoperchiato e che si prodighino seriamente per dare anche queste informazioni vitali per la nostra democrazia”.

Il Comitato Ricordo Vittime del Ponte Morandi stigmatizza poi la decisione del Consiglio Nazionale degli Ingegneri di accettare la collaborazione con Autostrade per l’Italia per l’organizzazione di un convegno su ponti e gallerie che parla di “tecniche di sorveglianza e ispezione di infrastrutture stradal”.

“Sembra paradossale – scrive Possetti – ma avviene che il Consiglio Nazionale degli Ingegneri organizzi un convegno nei prossimi giorni su “Ponti e Gallerie: tecniche di sorveglianza e ispezione di infrastrutture stradali” che speriamo possa essere interessante per fare chiarezza nella categoria, il tutto anche alla luce delle gravi carenze ultra-decennali emerse dalla nostra tragedia, cosa rende allucinante l’iniziativa è che sia organizzata in collaborazione con “Autostrade per l’Italia”. Visto questo, ci si gela il sangue in corpo, certo stiamo parlando della società attualmente con un nuovo azionariato, ma solo fra qualche anno sapremo se questa nuova realtà imprenditoriale sarà degna di gestire le nostre infrastrutture e soprattutto se ci sarà un reale cambio di passo nella sicurezza dei fruitori.
Per adesso questo infausto nome resta legato solo a 43 morti ed al rischio che per anni ed anni milioni di viaggiatori hanno corso, non crediamo sia un onore per il Consiglio Nazionale Ingegneri avere una collaborazione di questo tipo, certamente solo dal nostro modesto, ma ovviamente molto coinvolto, punto di vista.
Penso che in Italia ci siano degne realtà imprenditoriali che possono collaborare per il miglioramento della conoscenza diffusa su questa materia, che ha visto negli anni tanta incompetenza, presunzione e delinquenza (processo in corso per 58 imputati) senza le quali avremmo ancora 43 persone nelle nostre famiglie”.