Genova – Un albero e un torneo di calcio dedicati a Mahmoud Abdalla, il ragazzo di 19 anni ucciso e decapitato per essersi ribellato allo sfruttamento dei suoi datori di lavoro.
Ai Giardini Luzzati è arrivato un albero speciale, piantato in una aiuola nei pressi del Campetto E. Galeano. Si tratta di una Ceiba speciosa, in passato nota come Chorisia speciosa, della famiglia delle Malvacee.
La scelta di piantarlo, giunge dopo la drammatica morte di Mahmoud Sayed Mohamed Abdalla, brutalmente ucciso per futili motivi solo pochi giorni fa.
Abdalla era stato ospite per qualche mese del “progetto autonomia” del Ce.Sto e la sua scomparsa ha lasciato operatori e operatrici della cooperativa sgomenti di fronte alla dilagante “cultura della violenza”.
Non si tratta di un albero qualunque: è stato scelto per le sue particolari caratteristiche. Il tronco è rigonfio nella parte inferiore, in grado di raccogliere e accumulare acqua utile alla sopravvivenza dell’albero nei periodi di siccità. Inoltre, possiede grosse spine coniche. I fiori, bellissimi, hanno petali ricchi di sfumature tra il rosa, il rosso, il giallo e il marrone. Questi spuntano solo quando l’albero è davvero “maturo”, pronto a fiorire.
La Ceiba Speciosa arriva da lontano, ma sa adattarsi anche a climi temperati.
Un albero giovane, quello ai Luzzati, come giovani sono spesso i ragazzi e le ragazze che arrivano in Europa, carichi e cariche di sogni e aspettative per il futuro. Come nella Ceiba Speciosa, il “fusto” di queste giovani vite, parzialmente affidate a sistemi temporanei di accoglienza, è spesso già munito di “spine”, ma anche di un potente serbatoio di speranze, di esperienze che possono e devono diventare possibilità. Anche loro possono fiorire, col giusto tempo, possono spostarsi, riadattarsi a contesti diversi, se c’è un sistema capace di averne cura.
A settembre, il Ce.Sto intende organizzare un torneo di calcio dedicato ad Abdalla, coinvolgendo affetti, persone e realtà che lo hanno incontrato lungo il percorso. Un torneo nel campetto dei Luzzati, dove lui stesso amava giocare.