Sanremo (Imperia) – Divampano le proteste e l’indignazione, specie sui social, per la morte in carcere di Azzurra Campari, 28 anni, trovata impiccata nel carcere delle Vallette di Torino, a pochi giorni dal trasferimento dal carcere di Pontedecimo a Genova.
La ragazza, originaria di Riva Ligure nella provincia di Imperia, si sarebbe uccisa in circostanze ancora da chiarire ma era in cella per reati per i quali una gran quantità di malviventi non ha mai scontato neppure un giorno di galera e nello stesso carcere, poche ore prima era morta di fame e di sete una donna di 42 anni, Susan John, condannata a 10 anni di reclusione e che da settimane protestava nel silenzio generale.
Azzurra Campari aveva avuto una vita difficile, tragicamente segnata dalla tossicodipendenza che l’ha costretta a compiere piccoli reati per poter acquistare le sostanze che ormai l’avevano resa schiava e, come si legge in molti post sui social “avrebbe avuto bisogno di restare agli arresti domiciliari in una comunità di recupero piuttosto ce di finire in un carcere super affollato.
L’episodio, unito a quello della donna morta di fame e di sete, ha fatto scattare una verifica ordinata dal Ministro Nordio mentre il garante dei detenuti del Piemonte sembra non fosse nemmeno informato della scelta della donna di lasciarsi morire di stenti in segno di protesta.
Cordoglio per Azzurra anche da perte della tifoseria della Sanremese, la squadra del cuore. Nelle prossime ore la tifoseria organizzerà un evento per ricordare la ragazza che, negli anni più felici e lontani dall’orrore della droga, era una appassionata e non mancava una partita.
La famiglia, intanto, chiede di sapere come sono andate le cose e che venga fatta chiarezza su una morte che probabilmente poteva essere evitata.