Castello Mackenzie GenovaGenova – Avevano calcolato tutto ma non il “fiuto” del custode del castello i ladri che avevano pianificato un colpo “grosso” da film al castello Mackenzie, sede di una nota casa d’aste e custode di raffinate e preziose opere d’arte.
Sarebbe stato proprio il custode, secondo le indiscrezioni, a sventare il piano, studiato nei mini particolari da una banda di professionisti, in grado di organizzare un furto non proprio da “tutti i giorni” ma anche di “piazzare” merce scottante ed in quantità davvero mostruosa.
I ladri sapevano di un cunicolo, usato come rifugio antiaereo durante la Seconda Guerra Mondiale, che era stato murato e che si sbucava vicino alla stazione della Ferrovia Genova – Casella ma, soprattutto, sapevano di una grossa porta blindata messa recentemente a bloccare lo sbocco verso il castello dello stretto cunicolo.
Hanno smurato, mattone dopo mattone, l’ingresso alla stazione e poi hanno risalito il cunicolo sino alla porta blindata e qui hanno commesso un errore.
Per aprirla velocemente hanno tentato di scardinarla usando una fiamma ossidrica che ha surriscaldato i materiali che hanno iniziato ad emettere “puzza di bruciato”. Un odore che ha destato allarme nel custode del castello che dopo un iniziale preoccupazione per in possibile incendio ha “mangiato la foglia” ed ha capito da dove provenisse il forte odore di bruciato ed ha chiamato la polizia.
Qualcosa, però, deve aver spinto i ladri a rinunciare al colpo e così, invece di catturare la banda, all’arrivo degli agenti non c’era più traccia dei malviventi.