Genova – L’ex vertice di Autostrade per l’Italia Castellucci rinuncia all’interrogatorio e i familiari delle 43 vittime del tragico crollo del ponte Morandi tornano a far sentire invece la loro voce. Stimatizzano, pur sapendo che le “regole” del processo lo consentono, i silenzi di alcuni dei protagonisti della tragedia del 14 agosto 2018 che ha causato la strage di persone e danni per miliardi di euro per la città e la regione tutta.
“In questi giorni di assenza delle udienze processuali – scrive Egle Possetti, portavoce del comitato per il Ricordo delle Vittime del Ponte Morandi – c’è anche il tempo per riflettere.
Viene in mente la famosa frase del mitico Totò “Siamo uomini o caporali?”
Quello che sta accadendo al processo per la strage annunciata del Ponte Morandi fa riecheggiare nelle nostre orecchie questo mantra per tante e tante volte.
In questa delicata fase processuale è il momento dell’audizione degli imputati che hanno accettato di essere esaminati dall’accusa, questo perché la nostra normativa consente loro anche di non farlo.
La Procura nella sua veste accusatoria utilizza tutti gli strumenti consentiti per far emergere la mole di documentazione e di dettagli dell’inchiesta.
Abbiamo sentito in aula cose che “voi umani non potreste neanche immaginare”, nelle ultime udienze prima della recente pausa abbiamo anche visto le lacrime.
Umanamente possiamo anche comprendere le lacrime legate alla tensione per essere sotto pressione in interrogatorio, una pressione doverosamente esercitata per far emergere, lo ricordiamo per i disattenti, la verità sulla morte di 43 persone.
Non possiamo e non potremo mai provare pena per queste ed altre lacrime, non potremo mai provare compassione per la pressione a cui sono sottoposti, non potremo mai provare dolore per queste persone, ne abbiamo già provato troppo e continuiamo a provarne ogni giorno, pensiamo che moralmente molte persone abbiano gravissime colpe per non avere supportato l’emersione della verità e vedremo quali di loro avranno anche colpe penali.
Oggi sentiamo che uno degli imputati eccellenti, Castellucci, ha rinunciato a farsi esaminare in questa fase processuale. Certamente come per gli altri imputati è un suo diritto, ci dispiace non poter sentire la “sua verità” in aula, sarebbe stato interessante, ma ci saranno altre occasioni e noi ci saremo, saremo attenti ad ogni parola che lui e gli altri imputati diranno come lo siamo stati fin d’ora.
La dura e cruda verità è già sul piatto da molto tempo, molti stanno lavorando per farla emergere e farla restare a galla, altri lavorano per darle un vestito più elegante, o seppellirla definitivamente per sempre.
E’ molto difficile in questo paese che le vittime abbiano giustizia vera, soprattutto quando sono interessati molti colletti bianchi, che di candido spesso hanno solo il colletto, ma continueremo con i nostri avvocati e con il nostro tecnico a collaborare per farla rimanere a galla questa cruda verità, che è costata la vita alle nostre famiglie.
Ogni tanto per impepare la vicenda leggiamo anche notizie che paiono allucinazioni, a volte sembrano addirittura delle bufale talmente paiono assurde, in una delle ultime pare che la famiglia Benetton, con la finanziaria di gruppo, abbia deciso di occuparsi della manutenzione e ristrutturazione delle autostrade in Portorico, probabilmente le referenze acquisite qui in Italia sono state uno sprone alla scelta.
Anche questo è il mondo con cui ogni giorno ci confrontiamo, noi siamo in partita, sempre”